IL CENTRO DI ARCHEOLOGIA CRETESE DELL’UNIVERSITA’ DI CATANIA RISCENDE SUL CAMPO PER LE SUE INDAGINI SULL’ANTICHITA’

Una pregevole iniziativa, contornata da un grande entusiasmo e portata avanti grazie all’impegno da parte dei suoi membri, quella del Centro di Archeologia Cretese dell’Università di Catania: recarsi a Festòs (Creta) per studiare ed indagare il passato di un’isola che, nei primi secoli della storia antica, ha ricoperto un ruolo estremamente rilevante per la civiltà dell’epoca e per quella futura, caratterizzata dall’egemonia greca sul Mediterraneo e sull’Egeo. Il Centro di Archeologia Cretese, costituito nel 1998 presso l’Università di Catania, si propone di mettere a frutto la lunga esperienza maturata dai ricercatori catanesi in quell’isola a partire almeno dal 1955, attraverso quattro generazioni di archeologi. Le nuove esigenze metodologiche li hanno indotti a potenziare l’approccio multidisciplinare ed a coinvolgere nelle ricerche di suolo cretese una serie di studiosi dell’Ateneo dalle competenze più disparate, dai fisici, ai geologi, agli informatici. Si tratta di un’aggregazione esclusivamente scientifica, sostanziata da un periodico (“Creta Antica”), al suo dodicesimo anno di stampa, e da una collana monografica (“Studi di Archeologia Cretese”).

Una vera e propria campagna di scavi sarà condotta sul posto e coordinata dal Prof. Pietro Militello, del Dipartimento degli Studi Archeologici, Filologici e Storici della Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania. Il Prof. Militello sarà presente a Festòs dall’8 al 31 luglio.

La collina di Festòs sorge all’estremità orientale di un modesto rilievo della pianura della Messarà e si articola in due terrazze, dette “acropoli inferiore” e “acropoli mediana”. I primi studi del sito archeologico furono effettuati a metà ‘800, mentre nel 1900, data l’importanza dei luoghi in questione, venne avviato uno scavo sistematico sul posto. Dopo una lunga pausa, iniziata nel 1908 e che vide interventi sporadici e di restauro, un nuovo ed imponente ciclo di scavi fu iniziato nel 1951, per poi concludersi nel 1966. Dopo la fine degli anni Sessanta, vere e proprie campagne di scavi risalgono a tempi più recenti, fino ad arrivare al 2001.

L’iniziativa dell’Università di Catania si colloca in un contesto, non solo regionale, ma nazionale ed internazionale, di estremo interesse per la scoperta e la riscoperta di uno fra i siti archeologici più importanti al mondo.

 

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