IL 14 NOVEMBRE ALLE “MASSERIE” UNA MOSTRA DI GIÒ ANTOCI, “VEDUTE DI TERRE E DI CAFFÈ”

  E’ il curatore Amedeo Fusco a riproporre la mostra “Vedute di terre e di caffè”,  dell’artista  Giò Antoci.  Dopo la fortunata esposizione estiva a Poggio del sole, infatti,  ora saranno le “Masserie”,  Centro Commerciale di via Achille Grandi,  ad ospitare dal 14 novembre le opere dell’artista ibleo che godono, tra l’altro  della critica di Rosario Sprovieri. 

E’ il meriggiare pallido e assorto, quello che abbiamo dinnanzi, ecco le atmosfere ovattate e intense, gli scorci colmi e solitari ricchi di una tenue luce crepuscolare, ci sono mondi filtrati al vaglio dell’anima nei quadri in esposizione, fra queste “vedute di terre e di caffè” dell’originalissimo Ibleo Antoci. L’osservatore, avverte un senso di smarrimento e di distacco, è come se il sole, per un istante, ne avesse abbagliato la vista, ma è nel ritrovare la giusta concentrazione, che riusciamo a sentire e a cogliere ancora, quello stupore malinconico che pervade tutta l’esistenza umana, quell’ipocondria che ci spinge continuamente verso le terre della malinconia e della sofferenza. Fra i segni, negli aromi e nelle forme mute di Giò Antoci, si profila una grande forza evocativa.”

 E se nella prima esposizione le opere percorrevano un periodo di tempo che va dal ‘98 al 2006, questa mostra  pur con  una selezione delle precedenti , vanta  l’aggiunta di altre 10 opere inedite  contraddistinte dalla stessa singolare tecnica:  l’acquerello che ingloba come elemento principale le terre iblee e le polveri di caffè. Il tutto conferisce alle 25 opere in esposizione una base di lavoro riconducibile al concetto della visione.  Antoci prende spunto da elementi reali legati al panorama paesaggistico ibleo con le sue casette arroccate, i suoi campanili o come scrive Sprovieri “aprire le imposte e a spalancare le sue “finestre” sul mondo. “ “Sono le vedute della mia terra- ha affermato Giò Antoci- che amo all’inverosimile e con queste opere raggiungo sotto certi punti vista il mio primo obbiettivo : cantare le meraviglie della mia terra che io considero un gioiello prezioso. Il secondo obbiettivo della mia scelta artistica è quello dell’orgoglio e delle eccellenze di questa terra che tramite le mie opere hanno la possibilità di essere conosciuti anche fuori la Sicilia. “ L’artista , a tal proposito, ha ricordato che esporrà anche l’opera selezionata a Roma ed esposta alla Triennale di Arti Visive 2004 in cui presenziava il critico d’arte  Achille Bonito Oliva. La collaborazione con il gallerista Amedeo Fusco  gli ha permesso da circa un anno di essere presente anche all’estero, a Monaco di Baviera e  prossimamente, dal 21 al 28 novembre, al complesso dei Dioscuri al Quirinale a Roma. “Vedute di terre e di caffè” è una mostra che resterà alle “Masserie” , negli angoli espositivi dell’androne principale,  fino al 30 novembre. La particolarità dei colori dati dalle mescolanze naturali di terra e di caffè non potrà che essere apprezzata dai fruitori che anche in questa occasione riconosceranno i luoghi  iblei “cantati” attraverso la visione onirica dell’artista. Ed è ancora il critico Sprovieri a darne il più intimo significato: “Sono opere scaturite da un accurato, minuzioso e lento processo di cesello, alla fine del quale, possiamo godere concretamente di tante superbe visioni ascensionali, di “paesaggi” che s’innalzano con forza, di morbide geometrie verticali, che diventano veri e propri incanti pittorici. Alla base c’è la ricerca verso la giusta sintonia, sta qui il percorso artistico di un talentuoso pittore, estremamente sensibile, capace di trovare la giusta frequenza, di scorgere l’onda immortale proprio sul ciglio di quell’angoscioso eterno sentiero, tutto intimo, unico, appassionante capace di travolgere ogni coscienza. E’ nei meandri della mente che è nata e, ha trovato nutrimento, quell’idea forte che ci riporta, al “dipinto dentro al dipinto”, all’interno che è cornice per l’esterno….”.

 

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