I primi soccorsi a Vittorio Fortunato, il neonato di cui simularono l’abbandono

“Siamo intervenuti sul posto chiamati dalla centrale operativa di Catania, ci aspettavamo di trovare un neonato in ipotermia ma in realtà il bimbo era roseo e in discrete condizioni”. 

La chiamata al 118 e i soccorsi in via Saragat

Stamane al Tribunale di Ragusa, davanti al giudice La Terra, è stata sentita la dottoressa sopraggiunta in via Saragat a Ragusa con l’ambulanza del 118 allertata per il ritrovamento di un neonato. E’l’inizio della storia di Vittorio Fortunato, il neonato di cui il padre naturale simulò l’abbandono il 4 novembre del 2020 e la cui madre naturale è attualmente sotto processo a Ragusa per abbandono di minore (reato per il quale il padre, deceduto improvvisamente  lo scorso anno, è stato già condannato). “Sono rimasta molto colpita da un fatto – ha detto la dottoressa – il bambino era sereno, non piangeva”. 

La corsa in ospedale 

La professionista ha ripercorso i primi momenti, da quando ambulanza è arrivata sul posto, all’arrivo in ospedale, al Giovanni Paolo II: una donna (di cui non conosce il nome “perché già sul posto c’erano le forze dell’ordine a cui spetta il compito di identificare le persone”) le ha consegnato il piccolo tra le braccia, avvolto in una copertina. La dottoressa lo ha portato all’interno dell’ambulanza per un controllo immediato dei parametri vitali, cuore, polmoni, palpazione dell’addome, “buone condizioni generali”, e mentre stava completando il controllo, la corsa in ospedale “a tre minuti di distanza” poi la consegna del piccolo al personale del Pronto soccorso. Nulla di più. Il legale che difende la madre naturale, l’avvocato Angelo Iemmolo, ha posto una serie di domande per comprendere se l’ambulanza fosse stata sanificata e quando, e se ci fossero attrezzature per riscaldare il piccolo. La professionista ha risposto che dopo ogni intervento l’ambulanza viene completamente sanificata – non riparte se la sanificazione non viene completata – e che a bordo ci sono teli, coperte e anche uno scalda sacca di cui però non è stato necessario l’utilizzo. L’ambulanza è ripartita dal luogo del soccorso all’ospedale, mentre ancora la dottoressa stava valutando le condizioni del neonato, ed è arrivata al Pronto soccorso in tre minuti. conclusa l’audizione della donna, senza alcuna domanda da Pubblico ministero e dalla parte civile, rappresentata in aula dall’avvocato Emilio Cintolo, la seduta è stata aggiornata al prossimo febbraio. Intanto il legale della madre naturale, ha depositato l’ordinanza del tribunale del Riesame che rigettò la revoca della misura cautelare a cui venne sottoposto il padre naturale. 

L’adottabilità di Vittorio Fortunato 

Un altro aspetto della questione è pendente e riguarda l’adottabilità del piccolo. Una lunga querelle che a ottobre ha portato il Tribunale per i Minorenni (valutate le relazioni disposte per verificare la eventuale capacità genitoriale della madre naturale, il contesto familiare dei genitori preaffidatari in cui il piccolo vive, in sostanza, da quando è nato) ad emettere sentenza con la quale dichiara adottabile il piccolo disponendo la revoca di ogni provvedimento in precedenza adottato (ma mai attuato compiutamente) che aveva come scopo l’attuazione di un percorso protetto di riavvicinamento della madre naturale al bambino in vista di un eventuale riaffidamento. La sentenza non è definitiva. L’avvocato Iemmolo, che rappresenta la madre naturale ha promosso appello. L’udienza è stata fissata a marzo 2026.

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