I MOTI DI SPACCAFORNO DEL 1820: STORIA E MEMORIA TRA MUSICA E LETTURE RISORGIMENTALI

La storia e le sue ragioni ha caratterizzato il secondo appuntamento del Caffè Letterario “S. Quasimodo” di Modica che si è tenuto a Ispica, nella chiesa della Sciabica. L’inno nazionale ha aperto la serata arricchita poi da canti risorgimentali a cura del  Duo musicale Alcaras-Vindigni.  A Giorgio Sparacino il compito di dar voce ad alcuni momenti legati alla storia di Ispica e al suo risorgimento. Ad intrattenere gli intervenuti lo storico locale Francesco Fronte. Al Presidente del Caffè letterario Domenico Pisana e alla coordinatrice del gruppo ispicese, Daniela Fava, e  della delegata per la cultura del Comune di Ispica Patrizia Lorefice il gradito compito di dare il benvenuto agli ospiti.

Fronte ha  documentato il quadro del  nuovo decurionato di Spaccaforno, che  si riunì, per la prima volta, presso i Padri Cappuccini il 2 agosto 1818, come risulta dal registro delle delibere decurionali,  e che  vide la nomina  dei  primi ventiquattro decurioni, tra i quali spiccano Raimondo e Pasquale Fronte, Giuseppe Franzò e Natale Leontini.

Circa i moti risorgimentali del 1820, Spaccaforno, come ha fatto rilevare Fronte “nell’estate del 1820 visse momenti drammatici e fu teatro di una rivolta di massa, durante la quale la popolazione fu presa da furore distruttivo, a causa della miseria in cui versava e da cui non era uscita nemmeno dopo la tanto conclamata fine della feudalità nel 1812. Primo bersaglio della reazione popolare fu, infatti, l’ufficio baronale degli Statella, principi di Cassaro e marchesi di Spaccaforno, padroni assoluti della città fino al 1812 e identificati ancora nel 1820, nell’immaginario collettivo spaccafornese, come i responsabili dell’estremo stato di indigenza in cui viveva (anzi, sopravviveva) la stragrande maggioranza dei cittadini”.

 “Rievocazione storica interessante–ha affermato il Presidente del Caffè Quasimodo-che ha permesso di comprendere  a pieno le cause dei moti di Spaccaforno del 1820 mossi dai conflitti tra le famiglie più potenti della cittadina, con i loro intrighi e le rivalse politiche”. Una serata decisamente apprezzata dal pubblico presente e che ha intessuto armonicamente storia e memoria tra musica e letture risorgimentali.

 

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