GRANDE SUCCESSO IERI SERA PER “VIVA GLI SPOSI”

Grande prova d’attore, ieri sera, per Santo Santonocito e per Maria Rita Sgarlato segnato dal grande entusiasmo del pubblico. I due attori hanno egregiamente interpretato il testo teatrale di Aldo Nicolaj diretti dal regista Franco Giorgio, “Viva Gli Sposi”, ultima produzione del Centro Teatro Studi. Possiamo definire questa commedia un inno all’amore che ci illude, al matrimonio che si rivela asfissiante, alla fuga verso altri orizzonti che si rivelano difficile o addirittura impossibile da raggiungere. Quell’amore che sembra tutto rose e fiori e invece si trasforma in qualcosa di diverso, in un oggetto indescrivibile, in una gara di competizione tra marito e moglie, quasi una soluzione di compromesso che trasforma il matrimonio in una realtà lontana anni luce da ciò che avevamo sognato e immaginato. Un colpo basso alle aspettative di ciascuno dei componenti della coppia. E’ il caso di Ciccio Maria e Piersilvia, protagonisti del primo episodio. Abbiamo due maturi novelli sposi entrambi provenienti dal mondo industriale, i rispettivi genitori hanno costruito delle holding partendo dal nulla e non sempre hanno usato degli accorgimenti leciti per raggiungere i loro scopi.

Anche i due sposi hanno avuto le loro avventure prima del matrimonio ma la reciproca conoscenza delle “marachelle” che li hanno visti protagonisti non comprometterà la loro “felice” ed “interessata” unione. Come quello che rifila Olimpia, nel monologo femminile “Sale e tabacchi”. Lei è una donna semplice, che si accontenta di poco. E’ la titolare di una rivendita di sale e tabacchi e quando sposa Amedeo – matrimonio d’amore – non pretende neanche che l’aiuti visto che l’occupazione da lui preferita è l’oziare. Gli concede tutto tranne la macchina, di cui Amedeo si è profondamente invaghito, per timore di un incidente. Cosicché, dopo una serie di eventi che la portano all’attenzione dei suoi concittadini, quando improvvisamente si ritrova in una situazione del tutto diversa e inimmaginabile, un turbinio di emozioni la pervade. O, ancora, un colpo basso come quello che turba i pensieri e la tranquillità di Peppino, nel monologo maschile “L’uomo del sud”, in cui lui, tipicamente meridionale, sui  55  anni, capelli molto neri, baffi neri, vestito nero, entra in scena davanti ad una porta, alla quale picchia con discrezione. E’ l’uscio dell’alcova nuziale in cui la moglie continua a tradirlo come se nulla fosse.

E lui, dopo aver ucciso il primo amante, in realtà non tale, della donna, era stato assolto dal Tribunale per aver commesso il classico delitto d’onore, ricambiato dal disprezzo della consorte che, adesso, lo ripaga con corna vere e gratuite, su cui, però, stavolta Peppino non potrà più dire la sua. In “Ordine e matrimonio”, quarto e ultimo episodio della commedia portata in scena ieri sera a “Il Palco” di Ragusa, a lei sono stati diagnosticati pochi giorni di vita e lui, ex militare ligio all’ordine e al dovere, l’accudisce amorevolmente. Ha già predisposto ogni cosa e nulla potrà sorprenderlo allorché il fatidico momento dovesse arrivare. Tranne l’improvviso miglioramento delle condizioni di salute di lei. E viene fuori tutto il cinismo di cui la natura umana è capace. Anche se si tratta della propria moglie.

A legare i vari momenti le esecuzioni del tenore Lorenzo Licitra che ha celebrato l’amore con il bel canto. Il tutto è stato arricchito dalle musiche originali realizzate da Peppe Arezzo. “Una grande rappresentazione dei nostri attori che sono stati applauditi con entusiasmo dal pubblico. – ha commentato il regista Franco Giorgio al termine della due giorni –  Aldo Nicolaj è un autore tra i più ironici e allo stesso tempo controversi del teatro italiano. Molto attento alle piccole e grandi cattiverie del quotidiano. Abbiamo utilizzato un registro niente affatto scontato che è risultato molto coinvolgente per il pubblico”.  

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