Governo nazionale disponibile a cedere ex area militare ad aeroporto di Comiso

“Nelle prossime settimane sarà riaperto il tavolo tecnico per formalizzare il trasferimento dell’area dall’Aeronautica Militare agli enti locali, comunale e regionale”. Ad annunciarlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Sicilia Stefania Campo a margine dell’incontro a Roma con il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, cui hanno preso parte anche il collega Giampiero Trizzino e il presidente della Commissione Difesa della Camera Gianluca Rizzo. “Sono stata accolta con grande disponibilità e apertura – ha detto Campo – dalla Ministra Elisabetta Trenta. La rappresentante del Governo Conte, con grande capacità di ascolto, ha compreso immediatamente l’importante possibilità di rilancio e sviluppo dello scalo ibleo e soprattutto si è mostrata molto sensibile verso le negative condizioni strutturali in cui si trova da più di un ventennio, l’area di pertinenza del Ministero stesso. Finalmente la prospettiva di un aeroporto hub, da Napoli in giù, non è più un miraggio. Morale – sottolinea la deputata M5S – senza alcun aggravio di spesa per le casse pubbliche e grazie all’intervento di nuovi investitori, potrà essere utilizzata per la realizzazione del più importante scalo cargo del mezzogiorno d’Italia”.
“Quella odierna – spiega la deputata – è una giornata storica. Da tempo infatti il nostro territorio segue questa vicenda, cioè quella dell’utilizzo integrale della struttura aeroportuale di Comiso, che fin dall’inizio era destinata alla doppia funzione, trasporto passeggeri e cargo per le merci, e di fatto così, finalmente, si chiuderà positivamente un cerchio aperto trent’anni orsono. Tutto ciò – sottolinea la deputata Ars – rappresenta un imprescindibile opportunità strategica per il reale, e definitivo, consolidamento del nostro aeroporto, con ricadute economiche e commerciali estremamente positive non solo per il sud-est ma per l’intera Sicilia. Non si tratta infatti di uno scalo merci utile esclusivamente al comprensorio ibleo, come avviene attualmente per il trasporto passeggeri, ma potrà diventare una grande piattaforma di distribuzione merci con un raggio di azione di 800 km, quindi l’unica del Meridione, da Napoli in giù, permettendo in tal modo di commercializzare nel mondo ogni tipo di merci, in buona parte prodotte anche nel nostro bacino, con accordi importanti come ad esempio quello siglato da Di Maio qualche giorno fa con la Cina per le arance siciliane”. “L’attuale Aeroporto Civile Pio La Torre – aggiunge Campo – sorto a seguito della smilitarizzazione della storica Base Nato di Comiso, potrebbe in sostanza divenire velocemente un moderno ed innovativo strumento di attrazione per nuovi e consistenti investimenti ed una imprescindibile rotta commerciale. In pratica significa nuova economia per il territorio, reale consolidamento dello scalo stesso e chiaramente nuovi posti di lavoro”.
I termini dell’accordo potrebbero essere formalizzati già nelle prossime settimane con il coinvolgimento di tutti gli organi istituzionali e potrebbe arrivare inoltre anche la conferma della visita della Ministra Trenta presso l’aeroporto di Comiso, per un sopralluogo ed una verifica delle condizioni dell’area di pertinenza del Ministero che rappresenta.
“Il fatto che questa vicenda si sblocchi adesso non è casuale. Il Governo Conte si è mostrato per quello che è – conclude Stefania Campo – ovvero un interlocutore finalmente vicino alle istanze dei siciliani ed è per questo che voglio ringraziare la Ministra Trenta e tutte le donne e gli uomini che in questi anni hanno lottato per un cambiamento reale della politica italiana e per il rilancio economico e sociale del nostro Paese”. Soddisfazione esprime anche il presidente della Commissione Difesa Gianluca Rizzo. “Con l’estensione dell’aeroporto – spiega Rizzo – anche alla zona attualmente occupata da edifici ormai abbandonati e per la cui sicurezza lo Stato continua a spendere risorse, Comiso, specializzandosi come hub cargo, contribuirebbe alla decongestione degli attuali aeroporti siciliani e darebbe al nostro sistema produttivo, una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico dell’Isola” conclude Rizzo.

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