Giuseppe Fiorellini, nuovo vicesindaco di Vittoria. Cresciuto a pane e politica

Giuseppe Fiorellini, 55 anni, è il nuovo vicesindaco di Vittoria. Fiorellini ha alle spalle una lunga militanza di sinistra: impegnato da giovanissimo nella Fgci (il movimento giovanile dell’ex Pci), ha preso parte ai movimenti giovanili dell’Ottantacinque, è stato segretario cittadino della Fgci, nonché componente della direzione regionale e nazionale della sinistra giovanile, nel 1989, ad appena 21 anni. Nel 1990 è stato eletto consigliere comunale. È stato nominato assessore della giunta Aiello nel 1997 e presidente del consiglio comunale dal 2006 al 2011. e Presidente del Consiglio comunale dal 02/07/2002 a Giugno 2006. E’ ancora consigliere comunale da Giugno 2006 al 2011. Nel 2013 coordina il comparto formazione professionale della FLC Cgil di Ragusa, collabora attualmente come consulente legale e componente dell’ufficio vertenze legali FLC Cgil Ragusa. È coordinatore di Articolo Uno Vittoria, componente direzione ed esecutivo provinciale Articolo Uno Ragusa e componente della direzione regionale Articolo Uno. Ha coordinato la lista CentoPassi di Vittoria, che nelle elezioni amministrative del 2021 non ha raggiunto la soglia del 5 per cento e non ha eletto nessun consigliere comunale. È assessore alle Politiche del lavoro, Bilancio e Tributi, Servizi demografici, Emergenza abitativa, Lotta alle povertà, Energie rinnovabili. Ad agosto 2023 è stato nominato vicesindaco.

Con che animo inizia questa nuova esperienza amministrativa?

“È l’animo di chi ha assunto una funzione e si sforza di esercitarla con visione politica che non è la mera gestione dell’esistente, ma deve cambiare il paradigma, avere cultura di governo. Il dibattito oggi è segnato dalle scorciatoie antipolitiche che attraverso i social riducono tutto alla fotografia del momento, all’evento, al singolo fatto amministrativo. Tale deriva va contrastata con una visione d’insieme. Ho immaginato così l’esercizio della delega al bilancio, e la vice sindacatura è uno strumento in più per promuovere questa visione che è la scommessa dell’amministrazione Aiello”.

Quali sono le priorità?

“La nostra città è anch’essa, per dirla con Calvino, un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; è luogo di scambio non soltanto di merci. I ritmi di vita sono segnati dall’attualità di una questione sociale innanzitutto, che non è solo economica, ma investe il territorio, la sua organizzazione, l’idea del suo sviluppo. Poi c’è, un tema che mi è stato sempre a cuore, perché su di esso ho iniziato la mia militanza politica è la questione giovanile, il mio contributo per affrontare tale questione è già in campo e non potrà che esserci ancora. Queste secondo me sono le priorità che però non vanno vissute come emergenze”.

Giuseppe Fiorellini è un “politico di lungo corso”. Fin da giovanissimo nella Fgci, poi vari ruoli e incarichi politici e amministrativi. Come e cambiata la Citta di Vittoria, la politica vittoriese e cosa significa amministrare oggi?

“La politica capace di una visione e incapace di astrarsi dalla sua comunità, centrale, negli anni in cui ho iniziato e si è sviluppata la mia militanza, ha lasciato spazio a populismi che riescono a parlare solo alla pancia e non alle teste delle persone. E’ un fenomeno mondiale direi, ma nella nostra città si è imposto anche come impoverimento socio-culturale. Prima ancora degli aspetti giudiziari e dello stesso scioglimento per infiltrazioni mafiose, questa è la deriva vittoriese degli ultimi 15-16 anni. Amministrare oggi è rompere con tale passato, e si potrà fare con una nuova cultura di governo”.

Oggi, nella nuova situazione, la giunta Aiello non ha più il sostegno della maggioranza. Cambiano i rapporti e i ruoli nel consiglio comunale. Come?

“Abbiamo vinto le elezioni con un programma e un progetto politico, portato avanti in una campagna elettorale durata quasi 3 anni e siamo rimasti fedeli a quel progetto, naturalmente coniugandolo con le questioni e spesso emergenze che ci siamo trovati a dover affrontare. Quindi per la mia visione politica, sinceramente non capisco cosa abbia indotto alcuni consiglieri a percorrere strade diverse. L’unica questione di merito che è stata posta riguardava la questione della trasformazione della Vittoria mercati. Quel passaggio amministrativo rappresentava per l’AC un passaggio fondamentale per l’obiettivo della democratizzazione della filiera agroalimentare, che era uno degli aspetti centrali del programma elettorale di Aiello e della sua coalizione, bene in quasi 3 anni nessuno ha sentito il bisogno di sollevare alcuna eccezione, come mai è stata posta solo quando poteva essere perseguita? Ora prendiamo atto che anche grazie a una legge elettorale che consegna organi consiliari con numeri ridottissimi poche persone possono condizionare scelte politico-amministrative votate dalla maggioranza dei cittadini. Noi non possiamo che rispettare il mandato della maggioranza dei vittoriesi e andare avanti”.

Cosa chiedete al consiglio comunale (maggioranza e opposizione)?

Semplicemente di non ostacolare la volontà dei vittoriesi.

Un obiettivo impossibile che ti piacerebbe realizzare?

“Non so se è impossibile però credo sia ambizioso, costruire una NUOVA DEMOCRAZIA URBANA. Penso a un sistema-città fondato sulla democrazia economica, ossia, libera cioè da ogni forma di intermediazione parassitaria; che sia lo spazio dove nessuno si senta escluso, un sistema-città solidale e inclusivo; un sistema-città che sappia darsi spazi per una gestione sociale dei beni comuni. I primi passi in tale direzione li abbiamo fatti, forse non è proprio impossibile”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it