GIURA: LA RISPOSTA FRANCESE AL JEREZ

La zona vitivinicola della Giura (VignobleduJura) è estesa da nord verso sud, con lieve inclinazione a sud-ovest, per ben 70 chilometri e con una larghezza di circa 6 chilometri. Con i suoi 1850 ettari è una delle zone vitivinicole più piccole della Francia. In passato contava un’estensione vitata molto maggiore, ma il flagello della fillossera alla fine del XIX secolo e l’importanza mondiale raggiunta da altre zone vitivinicole francesi, hanno messo in ombra per molto tempo la viticoltura locale della Giura.

Il dipartimento della Giura si trova incastonato tra le montagne, alle spalle del MassifduJura, poco più a nord della Savoia. Mentre a ovest, a una distanza relativamente vicina, si trova il fiume Saône, e quindi la Borgogna. Data la vicinanza con la Borgogna, la Giura ha acquisito da questa un certo numero di vitigni, soprattutto pinto noir e chardonnay. In un tentativo dei viticoltori locali per non rimanere indietro con la richiesta del mercato, ci si ispirò fortemente allo stile dei vini borgognoni, senza ottenere peraltro grossi risultati.

Questa zona sta tornando alla ribalta grazie ai suoi vini tradizionali, per molto tempo a rischio di scomparsa, ottenuti da una varietà locale conosciuta con il nome di savagnin, ma che sempre più spesso viene accompagnata da una consistente percentuale di chardonnay.

Da uve raccolte prematuramente e fatte appassire fino a gennaio, si ottiene un vino di circa 12% che viene poi affinato per 2 o 3 anni in botte. Questo prende il nome di vin de paille ed è quello che sta richiamando grande interesse tra gli stimatori di vini particolari.

Il savagnin è, però, alla base di un altro tipico vino del Jura, oggi ancora poco diffuso, ma sicuramente più interessante: il vin jaune (vino giallo), nome che gli è stato dato per il suo colore giallo intenso, una sorta di risposta francese al Jerez spagnolo. Prevede una maturazione tardiva, una fermentazione a caldo, come se si trattasse di un vino rosso, e un affinamento in botti o lasciate già scolmi o riempite per tutta la loro capacità e con il tempo, anche oltre 6 anni, l’evaporazione del vino creerà un vuoto nella botte. In questo vuoto, sia lasciato appositamente sia dovuto all’evaporazione, si sviluppa una superficie di lieviti simile a la flor del Jerez. Per mantenere la flor, sarebbe necessario avere una temperatura idonea che si protraesse per tutto il tempo di stasi del vino nella botte, ma poiché è impossibile gestire la temperatura nella botti di legno, si assiste a una alternanza di temperature in base alle stagioni. Queste alternanze fanno sì che si creino e cadano vari veli di flor durante l’affinamento. Nascono così vini che hanno carattere ossidativo, un naso ampio, buon corpo dato dalla grande capacità del savagnin di accumulare zuccheri, ma soprattutto con una buona acidità. Si differenzia dal Jerez per non avere aggiunta di alcool, non è quindi un vino liquoroso.

Il vin jaune viene imbottigliato nella tipica bottiglia clavelin, dalla capacità di 62 cl., ossia il quantitativo che resta da un litro di vino dopo il lungo affinamento. È un vino da lungo invecchiamento.

Questo vino viene abbinato con un formaggio locale, Comté, prodotto da latte crudo vaccino. Protetto da una AOC, corrispettivo nostro del DOP, è un formaggio di grande elaborazione e purtroppo di difficile reperimento. Un corrispettivo, per capire di che si tratta, si può trovare nel gruviera svizzero.

Se si decidesse di acquistare un vino della Giura, tramite internet, poiché sono introvabili, non bisogna cercare la dicitura Jura. Questo è il nome della regione e in essa si trovano diverse AOC, corrispettivo nostro delle DOCG. Le AOC, dove si producono le espressioni di vin jaune più interessanti, sono: Château-Chalon, l’Etoile e Arbois, ma ve ne sono altre molto valide.

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