GIOVEDI SERA 23 AGOSTO ALLE 20. 30 A POZZALLO L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA “SUGGESTIONI” DI PIETRO PICERNI

Ancora la cultura  dell’ambiente umano al centro delle iniziative  della Helios Med onlus, guidata dal medico Maria Letizia Iabichella che porta avanti progetti di impegno umanitario nei  paesi più poveri del pianeta. Giovedì sera alle 20. 30 a Pozzallo  nella sede del sodalizio in viale Papa Giovanni XXIII  sarà inaugurata la mostra fotografica “Suggestioni” dell’ artista toscano  Pietro Picerni. La mostra si propone come un percorso inedito nella culla delle emozioni. Le foto potranno essere acquistate e il ricavato verrà interamente devoluto ai progetti di cooperazione internazionale in cui è impegnata la Helios Med onlus. “Siamo grati – ha commentato il presidente di Helios Med Onlus Maria Letizia Iabichella – all’artista Pietro Picerni per il suo sostegno al nostro progetto di impegno umanitario che fa perno sull’arricchimento personale e sullo sguardo all’ambiente umano. “Suggestioni” rivolge, infatti, una particolare attenzione  all’ambiente naturale che l’artista generosamente consegna alla sensibilità di ciascuno di noi, accrescendo il rispetto per la vita e l’amore per ogni piccolo particolare”.   Al vernissage sarà presente Picerni che ha così spiegato l’ allestimento: “Una fotografia è il fermo-immagine di un istante di vita che offre l’opportunità di evocare l’emozione di un ricordo. E non importa che quella foto sia particolarmente bella o tecnicamente perfetta, ciò che conta è la sua potenza evocativa di un momento particolare e quindi la capacità di ricondurre all’emozione vissuta in quella determinata circostanza. Esiste però anche un altro genere di fotografia, che ha come peculiarità quella di generare in chi la guarda un’emozione completamente slegata da qualsivoglia genere di ricordo o situazione di vita vissuta. E questa   emozione – continua Picerni –  non è  legata alla tecnica raffinata del fotografo o alle sue attrezzature professionali, bensì a qualcosa di più misterioso e indefinibile, che trascende dal mezzo. E’ una sorta di transfert  tra colui che ha eseguito lo scatto e chi ne osserva l’immagine prodotta, in cui la suggestione figurativa si trasmette dall’uno all’altro e poco conta quale ne sia il soggetto o la sua aderenza alla realtà, quanto piuttosto quel quid emozionale che l’immagine è in grado di generare”.    

 

 

      

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