“GESTIONE DEI PAZIENTI DIFFICILI TRAMITE TECNICHE DI ETOLOGIA APPLICATA”

Già da questa mattina ha preso il via il convegno dal titolo: “Gestione dei pazienti difficili tramite tecniche di etologia applicate” organizzato dal dipartimento di prevenzione veterinario in collaborazione con la struttura complessa di formazione  ed aggiornamento personale marketing ed ecm dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa. Stamani, subito dopo il saluto del Commissario Straordinario dell’Asp, arch. Angelo Aliquò, è stato presentato il convegno dal Dott. Gaetano Gintoli, responsabile dell’unità operativa di zooantropologia. “Gli errori di comunicazione tra uomo e cane sono spesso alla base di incidenti che portano a episodi di aggressività”, si parte da qui per comprendere come bisogna conoscere la prossemica e le dinamiche di interazioni intra-interspecifiche. Quindi il primo step che un clinico deve affrontare è imparare a leggere i segnali di comunicazione meta verbale e bisogna prestare attenzione a piccoli segnali così da facilitare la gestione di quei pazienti difficili che non possono essere sottoposti a visite ed esami diagnostici da parte del veterinario se non previa sedazione/anestesia. Partendo dalle tecniche della Etologia Applicata e dalle nozioni di Zooantropologia Ambulatoriale, il clinico, potrà aumentare il numero di pazienti difficili che non richiede l’intervento farmacologico ai fini di un esame obiettivo generale o di una procedura diagnostica quale ad esempio un prelievo del sangue. Per quei pazienti particolarmente ingestibili o pericolosi vi sono dei protocolli comportamentali e protocolli farmacologici personalizzabili sulle caratteristiche del soggetto che fanno leva sull’associazione di alcuni farmaci non seguendo le comuni logiche anestesiologiche. L’obiettivo delle due giornate, di oggi e di domani,  è quella di fornire le indicazioni per imparare a leggere i segnali di comunicazione  metaverbale e conoscere la prossemica e le dinamiche di interazioni intra-interspecifiche. Questa conoscenza  può facilitare la gestione dei pazienti difficili di cui impareremo a riconoscere i segnali di stress. Spesso le visite cliniche e gli esami diagnostici da parte del veterinario si compiono  previa sedazione/anestesia dei cani che mostrano i segni di aggressività anche se semplicemente difensiva. Talvolta risulta molto rischioso per il medico e per il proprietario anche solo il tentativo di sedare farmacologicamente il paziente. Facendo leva sulle tecniche dell’etologia applicata e sulle nozioni di zoo antropologia ambulatoriale, il clinico, potrà aumentare il numero di pazienti difficili che non richiede l’intervento farmacologico ai fini di un esame obiettivo generale o di una procedura diagnostica quale ad esempio un prelievo del sangue. Per quei pazienti particolarmente ingestibili o pericolosi vi sono dei protocolli comportamentali e protocolli.

 

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