“Gay e lesbiche andrebbero esorcizzati”: la frase di un’insegnante, un caso di omofobia fra i banchi di scuola a Ragusa

Un caso di omofobia fra i banchi di scuola, a Ragusa. E’ questo quello che emerge dalla denuncia social di un attivista locale che ha raccontato la vicenda direttamente sulla pagina Facebook ufficiale del sindaco Giuseppe Cassì. Secondo quanto scritto nel post un insegnante avrebbe detto “gay e lesbiche andrebbero esorcizzati”.

Tutto questo, nonostante a Marina Ragusa siano state inaugurate venerdì 19 febbraio, due panchine Raimbow, in sostegno della comunità  lgbt+ e contro tutte le discriminazioni. In quell’occasione,  un attivista di Agedo Ragusa, acronimo di “associazione genitori di omosessuali”, ha ringraziato il primo cittadino ma ha anche denuncito un caso di omofobia in una scuola della stessa città.

Secondo quanto riportato da Repubblica Palermo, infatti, l’attivista ha scritto: “Grazie per un piccolo gesto molto importante. Ancor più importante considerando quello che succede ancor oggi, la mancanza di pari diritti, la violenza verbale e fisica verso le persone gay e lesbiche. Considerando che in una scuola ragusana una docente, sollecitata dalle alunne e dagli alunni a parlare di omofobia, ha dichiarato che le persone lesbiche e gay andrebbero esorcizzate!”.

All’indomani della denuncia, avvenuta sulla sua bacheca social, il sindaco Cassí ritiene quella della docente “Una frase sconsiderata, comunque da verificare, che non qualifica una città che ha dimostrato di contrastare ogni forma di discriminazione sociale. Ragusa è e sarà impegnata a favore del riconoscimento dei diritti di tutti”.

Stamani, anche una nota ufficiale di A.GE.D.O. , nella quale si legge: “Quello che è stato raccontato nel post dimostra quanto sia ancora necessario promuovere percorsi educativi, e formativi, confronti e incontri nelle scuole di ogni ordine e grado con le allieve e gli allievi, i genitori, i docenti e il personale scolastico sulle tematiche LGBTQ+.

Poi, l’associazione spiega che: “Stigmatizza quello che è avvenuto e, al contempo, invita caldamente
l’Ufficio Scolastico Provinciale di Ragusa, i dirigenti scolastici dei singoli istituti, i consigli di classe a valutare e ad attivare percorsi che possano fornire strumenti di informazione e conoscenza su orientamento sessuale, omoaffettività, identità di genere”.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it