FISCALIZZAZIONE DI VANTAGGIO. SODDISFAZIONE DI CONFAGRICOLUTURA

Il Consiglio direttivo di Confagricoltura Ragusa esprime grande soddisfazione per la stabilizzazione definitiva della fiscalizzazione degli oneri previdenziali per le zone svantaggiate e di montagna. “Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dalla nostra organizzazione – spiega il presidente Sandro Gambuzza – e che risponde pienamente al principio economico di garantire un quadro certo e stabile necessario per rilanciare gli investimenti e l’occupazione nel medio e lungo periodo”.

Infatti, il comma 45 della legge di stabilità 2011, recentemente approvata dal Parlamento, nel prevedere che a decorrere dal 1° agosto 2010 continuano ad applicarsi le disposizioni in materia di agevolazioni contributive nel settore agricolo, non specifica alcuna data di scadenza. Pertanto le agevolazioni troveranno applicazione non solo facendo riferimento alla residua parte del 2010 ma anche per gli anni successivi senza la necessità di nuovi interventi legislativi di proroga.

“Un ringraziamento particolare va rivolto a tutti coloro che ci hanno aiutato per il raggiungimento di questo importante traguardo – continua Gambuzza – ai Comuni iblei ed alla Provincia regionale di Ragusa che hanno votato all’unanimità mozioni di sostegno, alla Giunta ed all’Assemblea regionale che si sono intestate analoghe sollecitazioni nei confronti del Governo nazionale, al prefetto ed ai parlamentari siciliani sia delle forze di opposizione che di governo. Il raggiungimento di tale traguardo, infatti, ha evitato che sulle aziende agricole iblee gravassero oneri aggiuntivi per oltre 25 milioni di euro annui”.

Il presidente Gambuzza sottolinea, inoltre, di “confidare nella medesima unità di intenti per raggiungere altri traguardi indispensabili per invertire finalmente il trend negativo che ha caratterizzato il comparto primario ibleo negli ultimi anni: stiamo parlando di interventi sul costo del gasolio agricolo da riscaldamento e sugli oneri legati alla burocrazia, sulla dinamica dei prezzi e sul controllo delle produzioni agricole di provenienza extra Ue, sul recupero della capacità di spesa dei fondi pubblici a favore del comparto e su un Piano paesaggistico, a nostro giudizio, da rivedere”.

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