Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
FINALE DI PARTITA
29 Gen 2016 11:53
Emil Cioran, Quaderni 1957-1972, 1997 (postumo)
Nel film Risvegli, tratto dall’omonimo libro di Oliver Sacks, c’è una scena bellissima nella quale una paziente affetta da encefalite letargica si ferma all’improvviso e non riesce ad andare avanti. Il medico allora intuisce che la donna segue il tracciato della “scacchiera” formata dalle mattonelle sul pavimento, la quale si interrompe proprio nel punto in cui ella resta immobile. Decide allora di far disegnare gli “scacchi” fino alla parete. Da quel momento la signora riesce a proseguire il suo percorso fino alla finestra e a guardare fuori.
Questa figura mi fa pensare a Clov, il coprotagonista di Finale di partita, che vuole fuggire ma non può. Lo stato di catatonia per me è la metafora della perdita, del vuoto, proprio come i personaggi di Finale, rinchiusi dentro una “crisalide d’aria” dalla quale non riescono a liberarsi; cristallizzati in un tempo che non c’è più.
Mi trovo, così come successe con Le sedie, a misurarmi con giganti “microscopici”, con silenzi “assordanti”, con ombre “accecanti”, una specie di pre-universo che aspetta solo il suo big bang. Voler fare una regia di ciò è come voler essere un dio che mette “caos” nell’”ordine”: troppo impegnativo! Mi accontento di paragonarmi a quegli astronomi che scrutano il cosmo alla ricerca del confine estremo e riportano su grafici, più o meno decifrabili, le coordinate di un punto d’osservazione, di un’intuizione, di una cometa vista sfrecciare ma della quale non si percepiscono né il punto di provenienza né quello d’arrivo.
https://www.youtube.com/watch?v=WmIuFmc-Avc
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Scena e Regia Vittorio Bonaccorso;
in scena Giuseppe Arezzi (Clov), Federica Bisegna (Nell), Vittorio Bonaccorso (Hamm), Giancarlo Iacono (Nagg); collaborazione Lorenzo Pluchino; Luci Andrea Iozzia.
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