FILIERA AGROALIMENTARE, DAL 24 OTTOBRE SI CAMBIA CON LA RIDEFINIZIONE DI MODALITÀ CONTRATTUALI E DI PAGAMENTO

Il prossimo 24 ottobre 2012 entrerà in vigore una nuova disposizione di legge che ridefinisce le modalità contrattuali e di pagamento nella filiera agroalimentare all’interno dello Stato Italiano. Anche la Cna di Ragusa pone l’attenzione sulle possibili ripercussioni che tale normativa apporterà al settore alimentare in particolare nei rapporti non solo tra piccole e medie imprese e Grande distribuzione organizzata, ma anche tra piccole aziende interessate all’acquisto, alla vendita o alla produzione su commissione o conto terzi di prodotti agroalimentari. Cornetti e paste per il bar, tagliatelle fresche per il ristorante, pane per la trattoria ma anche negozi alimentari che acquistano farina, prodotti lavorati e prodotti agricoli. Sono molto numerose le attività di ristorazione, somministrazione di bevande e alimenti, esercizi alimentari della provincia iblea che – non producendo direttamente alcun prodotto alimentare – sono soliti rifornirsi quotidianamente da laboratori artigianali di fiducia. Ma sono parecchi anche i laboratori artigianali e le attività agricole che invece lavorano, producono e raccolgono materie destinate a tali esercizi. Ebbene d’ora in poi, con il decreto liberalizzazioni approvato dal Governo, arriva l’obbligo di stipulare un contratto di cessione di prodotti agroalimentari tra chi produce e rifornisce e chi vende al pubblico. Un provvedimento che scatterà dal prossimo 24 di ottobre e che riguarderà anche i piccoli quantitativi. Rimangono invece fuori dal provvedimento le transazioni tra imprese e privati.

“Si tratta – chiarisce la Cna Alimentare di Ragusa – di una misura che rischia di complicare non poco la vita a numerose piccole attività del settore agroalimentare e della ristorazione della provincia”. “Con l’obiettivo di garantire la trasparenza – dice Carmelo Caccamo, responsabile provinciale di Cna Alimentare – si rischia infatti di creare una serie di grattacapi burocratici di non poco conto. Con l’applicazione del decreto sulle liberalizzazioni (laddove quest’ultimo introduce l’obbligo di stipulare un contratto nelle cessioni di prodotti agroalimentari, sia nel caso delle materie prime che dei prodotti finiti, fatta eccezione la vendita diretta al pubblico), si introduce un fardello di adempimenti burocratici che complica la vita a tutti. Nonostante le semplificazioni accolte, rimangono pur tuttavia problemi. I pagamenti della merce deteriorabile (e quindi tutti i prodotti alimentari, ittici, agroalimentari) dovranno essere effettuati entro 30 giorni dalla consegna. Una misura che finirà per mettere in ulteriore difficoltà molte attività già alle prese con una crisi devastante”.

Per ottenere chiarimenti su tutte le nuove disposizioni, gli obblighi e le altre novità previste dall’art. 62 del D.L. del 24 gennaio che entrerà in vigore dal prossimo 24 ottobre, le imprese interessate possono rivolgersi agli uffici della Cna presenti sul territorio provinciale. 

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