ETTORE GILOTTA O LA TECNICA DELLO SCARICABARILE

Si è avuto modo di apprendere dai  mass media quale sia lo stato reale attuale della sanità iblea che ha raggiunto secondo diversi parlamentari regionali (in particolare gli Onorevoli Roberto Ammatuna, Carmelo Incardona e Innocenzo Leontini ), standard di prestazioni, sia sul piano quantitativo dell’offerta sia su quello della qualità, nettamente insoddisfacenti e decisamente su livelli molto più bassi rispetto a quelli forniti sino ad agosto del 2009 e cioè sino all’entrata della riforma sanitaria siciliana.

Recentemente l’ASP di Ragusa è stata all’attenzione (NEGATIVA) di tutti i TG nazionali, traguardo che le due precedenti Aziende (la ex USL e la ex Azienda Ospedaliera), pur avendo ricevuto premi a livello nazionale come “best practice“ non avevano raggiunto.

Il Dott. Ettore Gilotta, Direttore Generale dell’ASP di Ragusa,  ha affidato la sua La risposta ad un comunicato stampa, forse scritto da qualcuno che non  conosce la sanità iblea anche facendone parte, nel quale, come più di una volta avvenuto in passato,  è stato utilizzato il metodo dello “ scaricabarile “ di dire cioè che la colpa è addebitabile alle precedenti gestioni “libere“,  senza vincoli di spesa, senza l’osservanza delle regole ed il tutto in una situazione al limite del caos.

Questa “excusatio”, comunque, prova che il deterioramento ed il peggioramento della qualità e della quantità dei servizi offerti dalla ASP di Ragusa è vera e reale poiché non è stata contestata nel merito l’affermazione che la sanità iblea ha fatto molti passi indietro con notevole danno per la salute dei cittadini iblei.

In ogni caso era doveroso mantenere gli standard di prestazioni offerti sino ad agosto 2009 pur dovendo affrontare un accorpamento delle due aziende ragusane, operazione, a mio sommesso avviso estremamente facile.

Nella qualità di ex Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Ragusa dal 2005 ad agosto 2009, mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni per ristabilire la verità dei fatti, vulnerata da affermazioni totalmente errate ed offensive sia del dignità aziendale della ex AUSL di Ragusa, sia soprattutto della grande professionalità, dell’impegno e del lavoro profuso da tutti i dipendenti a qualsiasi livello, dagli ausiliari ai capi dipartimento, medici, paramedici, amministrativi e tecnici, dirigenti e non,  senza dimenticare il resto del “management”.

Nell’ordine le accuse sono : 1) spesa incontrollata, 2) mancato rispetto delle regole, 3) errata politica del personale.

Sulla spesa incontrollata è necessario ricordare che nel periodo di vigenza del piano di rientro l’Assessorato Regionale alla Sanità, trimestralmente, convocava a Palermo tutte le Aziende e verificava sia i costi che i ricavi con particolare attenzione all’andamento della spesa nel trimestre, verificando voce per voce, entrando nel dettaglio  e non per macroaggregati come avviene oggi. A tali verifiche partecipavano anche il Direttore Amministrativo, i Dirigenti ed i funzionari sia del servizio del personale che del servizio economico-finanziario ed il dirigente del servizio informatico. Della verifica, che occupava anche un’intera giornata  veniva stilato un dettagliato verbale in cui si fotografava la situazione e si richiedevano interventi correttivi qualora venissero individuati punti critici. Tali documenti sono agli atti dell’Azienda e possono essere consultati. I bilanci della ex AUSL sino all’anno 2008 sono stati tutti approvati.

Il bilancio della AUSL relativo ai primi otto mesi del 2009, sino al 30 agosto 2009, è stato chiuso  con un risultato di esercizio attivo per un importo di circa 11 milioni e settecentomila euro. Tale risultato virtuoso ha, poi, consentito al Dott. Gilotta di chiudere il bilancio complessivo dell’ASP al 31.12.2009, comprensivo di quello delle soppresse Aziende per i primi otto mesi, con un attivo di poco più di 5 milioni di euro.

Le cifre ed i dati certi non sono opinabili e dimostrano chiaramente ed inconfutabilmente la correttezza e l’economicità della precedente gestione della ex AUSL di Ragusa, che pur in presenza dei vincoli del piano di rientro ha attivato, nel 2009, i posti letto di rianimazione presso l’Ospedale di Vittoria ed i posti letto di riabilitazione ospedaliera a Comiso, colmando una importante carenza sanitaria provinciale.

 L’accusa di  mancato rispetto delle regole è assolutamente generica non provata e non provabile  perché non rispondente al vero, formulata evidentemente solo per gettare discredito e fumo negli occhi di chi legge secondo il principio “ la calunnia è un venticello”. A quali regole si riferisce ? quali sono obblighi sono stati violati o, comunque, non osservati ?.

Invece, a tale riguardo, sarebbe necessaria qualche precisazione dell’ASP per alcune situazioni particolari .

Prché è stata revocata la costituzione di parte civile, già deliberata dalla ex AUSL, in un procedimento penale che vede come imputato un soggetto politicamente vicino al partito del Presidente della Regione ?

Perché l’ASP non si è costituita parte civile nella causa penale per stupro avvenuto nei locali aziendali di Scicli nei confronti di un dirigente medico donna ?

 Perché al posto di dirigente medici con la specializzazione come medico del lavoro ( obbligo di legge ) vengono nominati nelle Commissioni invalidi civili medici generici senza tale specializzazione rendendo, quindi, la composizione delle commissioni non rispondente alle vigenti disposizioni ?

Perché viene stipulato un contratto di COCOPRO per una determinata attività per oltre 63.000 euro all’anno per poi svolgere un’attività diversa che potrebbe essere svolta dagli uffici e dai dipendenti in servizio ?

Perché non è stato istituito presso l’ASP di Ragusa il “ SERVIZIO ISPETTIVO “ – OBBLIGATORIO PER LEGGE –  che ha tra l’altro il compito di vigilare sull’attività “intramoenia” ? Al riguardo presso la ex AUSL di Ragusa il servizio ispettivo esisteva  ed in più il Dott. Armando Caruso, Direttore Amministrativo, seguiva personalmente tale attività per evitare “ discrasie “ a prescindere dai controlli istituzionali degli uffici.  

Perché vengono ancora tenuti chiusi 15 posti letto presso la RSA di Ragusa, in un’ala completamente attrezzata e ristrutturata dalla precedente gestione manageriale ?

Perché non sono stati ancora attivati gli altri posti letto di riabilitazione ospedaliera presso l’Ospedale di  Comiso, quasi pronti per essere aperti ?

 Perché non è stata ancora utilizzata la nuova struttura per servizi sanitari ed uffici già costruita a Ragusa ?

Queste sono solo alcune delle domande che potrebbero essere poste ma le risposte interessano i cittadini  iblei più che lo scrivente presente solo saltuariamente  a Ragusa.

Sulla presunta errata politica in materia di personale si desidera sottolineare che tutte le assunzioni sono state fatte nel rispetto della dotazione organica approvata dalla Regione Siciliana.

Sono stati rispettati sempre i vincoli del “turn-over”  sia in relazione alle leggi statali che alle disposizioni regionali. Sono stati sempre rispettati i vincoli di spesa in materia di personale ( oggetto, peraltro, di attento controllo da parte dell’Assessorato Regionale della Sanità ).

Anziché formulare affermazioni sbagliate facilmente confutabili sarebbe stato più semplice preventivamente documentarsi presso l’Ufficio del personale o chiedere anche al dirigente, dello “Staff” dell’attuale Direzione Generale, che seguiva il settore del personale.

Sempre in materia di personale è opportuno sottolineare che dal 2005 la ex AUSL di Ragusa ha indetto tutti i concorsi per coprire con personale a tempo indeterminato – sempre nel rispetto dei vincoli di spesa e della dotazione organica – passando così da un sistema di reclutamento di personale con contratti di breve durata a dipendenti di ruolo a tempo indeterminato.

Gli ausiliari part-time rientrano nella dotazione organica e la trasformazione è stata concordata con le OO.SS. ed hanno consentito di dare una maggiore risposta occupazionale al territorio. I contratti trimestrali agli operai hanno consentito di effettuare moltissimi lavori edilizi e di manutenzione  in economia con un forte risparmio economico e di tempi rispetto alle gare per individuare le imprese appaltatrici.

Su questo tema la ex AUSL aveva già iniziato il percorso previsto dalla vigente normativa per la trasformazione, in presenza dei posti liberi in pianta organica da part-time a tempo pieno; attività che è stata interrotta per motivi che dovrebbero essere chiariti.

Non assumendo con brevi contratti a termine gli operai, l’ASP non ha effettuato  più  manutenzioni e piccoli interventi  edilizi ottenendo così un risparmio della spesa a danno del patrimonio edilizio.

Sempre in materia di personale l’ASP ha ora in servizio circa 3.300 dipendenti a fronte dei circa 4.000 delle due precedenti aziende .

E’ palese che con una diminuzione del personale di circa 700 unità gli stessi servizi forniti prima non possono più essere garantiti e ciò sottopone a stress il personale che lavora in condizioni particolarmente usuranti con i rischi conseguenti.

 Il personale dell’ASP  è stato valutato per lo “stress da lavoro correlato“, nuovo obbligo di legge per i datori di lavoro?

Gli ospedali sono rimasti 6 ma forniscono i servizi come prima , realmente o solo sulla carta?

Le liste di attesa, da quanto si apprende dai giornali e dalle televisioni locali, si sono allungate a dismisura.

La mobilità attiva dal gelese e dal niscemese su Vittoria e dal siracusano (in particolare Noto  e Rosolini) sembra  fortemente diminuita. Al riguardo sarebbe interessante confrontare il dato del 2009 con quello del 2010 per verificare di quanto l’indice di attrazione aziendale è diminuito.

Sulla mobilità passiva  recentemente un politicante della provincia, per offendermi,  aveva lanciato l’accusa che la ex AUSL aveva lasciato una pesante mobilità passiva (con ciò arrivando al giudizio di una pessima  gestione aziendale) ed affermando che tale mobilità passiva era stata ridotta dalla buona sanità fornita dalla ASP. Si è trattata di un’accusa formulata, nella migliore delle ipotesi  per mera ignoranza in quanto sino ad agosto 2009 tutte le attività fornite dalla ex Azienda Ospedaliera venivano considerate mobilità passiva per l’AUSL. Nei soli 4 mesi da settembre a dicembre 2009 l’ASP, con l’unificazione, ha ridotto la voce mobilità passiva di circa 1 milione di euro. E’ evidente, pertanto, che con l’unificazione la mobilità passiva si è ridotta di diversi milioni di euro all’anno, non certamente per l’aumento delle prestazioni fornite.

E’ certamente un dato molto interessante e fortemente significativo verificare quali erano, nel 2009, le prestazioni extraprovinciali del 2009 a cui ricorrevano i cittadini iblei e raffrontarle con la mobilità passiva del 2010.

Questo è un elemento certo importantissimo per verificare il miglioramento od il peggioramento della qualità dei servizi offerti oggi dall’ASP di Ragusa.

Un arretramento è stato registrato per il CUP aziendale che prima era collegato con le farmacie e con gli specialistici convenzionati esterni mentre attualmente tali attività sono cessate fornendo, quindi, un servizio in meno.

Incontrando a Ragusa amici o conoscenti da più di un anno raccolgo spesso lo sfogo per un servizio che non viene più fornito, per un allungamento dei tempi di attesa, per una situazione di totale immobilità ed assenza di decisioni a tutela della sanità iblea.

Forse sarebbe necessario che l’attuale direttore generale parlasse con i semplici cittadini con gli utenti comuni per rendersi conto della reale situazione prima di inviare errati comunicati stampa.

 

 

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