Etichette allarmistiche riguardanti la salute su vino, salumi e carni rosse come accade per i pacchetti di sigarette

L’idea è quella di tutelare la salute dei consumatori ma di certo le proposte dell’UE (perchè per ora si tratta solo di proposte), ha fatto gridare allo scandalo in molti.

Il piano di azione contro il cancro ha inserito il vino e gli alcolici tra le sostanze dannose a prescindere dalle quantità consumate e dalle modalità di consumo.

Ma non solo. Il piano si è spinto anche molto oltre ipotizzando l’introduzione di un giro di vite fiscale per scoraggiare i consumi di vino e alcolici e infine ha proposto– sempre in virtù dell’assunto della dannosità di tali prodotti – anche un drastico ridimensionamento dei fondi Ue per la promozione all’estero di vino che per la sola Italia valgono oltre 100 milioni di euro l’anno.

Insomma un pacchetto di proposte davvero incendiarie e che ha subito fatto vibrare le proteste dei produttori con in Italia in prima fila l’Unione italiana vini, Federvini e l’Alleanza delle cooperative italiane. Proteste che già nella giornata di ieri avevano portato a un primo distinguo tratteggiato dal vicepresidente della Commissione Ue, il greco Margaritis Schinas che aveva puntualizzato come «non è intenzione di Bruxelles né proibire il vino, né etichettarlo come una sostanza tossica, perché fa parte dello stile di vita europeo».

Un chiarimento che però non ha del tutto tranquillizzato gli animi dei produttori anche perché al di là del capitolo dei claim nulla è stato detto sui temi della fiscalità e dei tagli alla promozione.

Oggi, anche il presidente della commissione Attività produttive all’Ars, on. Orazio Ragusa, lancia l’allarme sul nuovo piano di sicurezza alimentare ideato dalla Commissione europea.

“Un piano che – afferma l’on. Ragusa – ideato con lo scopo, almeno ufficialmente, di migliorare la salute dei cittadini europei, rischia di arrecare inevitabilmente dei danni ai produttori di carni, salumi e vini, finiti nel mirino in quanto prodotti potenzialmente pericolosi.

Non solo l’Unione europea vuole cancellare i fondi per la promozione di carne, salumi e vino, ma addirittura intende prevedere l’apposizione di etichette allarmistiche sulle bottiglie come per i pacchetti di sigarette. In più, emerge la volontà di eliminare dai programmi di promozione i prodotti agroalimentari associati ai rischi di tumore, come le carni rosse e trasformate.

Una decisione, quella della Commissione europea, che guarda caso va a colpire proprio alcune delle eccellenze siciliane conosciute in tutto il mondo. Insomma, una demonizzazione indiscriminata che intende determinare misure totalmente inappropriate, inefficaci, inadeguate, addirittura controproducenti. Anche per la provincia di Ragusa, area in cui la produzione di carni rosse, salumi e vino raggiunge punte di eccellenza, tale decisione causerebbe una penalizzazione ingiusta e inaccettabile.

Ecco perché chiederò al Governo regionale di farsi portavoce nei confronti del prossimo Governo nazionale di una serie di interventi mirati che inducano la Commissione europea a cambiare direzione, ad eliminare le misure drastiche che colpirebbero in maniera pesantissima le nostre produzioni locali”.

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