ESPIANTO MULTIPLO DOPO LA MORTE CEREBRALE DI UNA DONNA RAGUSANA

Espiantati polmone, fegato, reni e cornee ad una donna ragusana, ricoverata presso l’U.O.C. di rianimazione dell’ospedale “Civile” di Ragusa dal 31 ottobre 2014.

Alle ore 11,25, del 10 novembre, dopo la constatazione di morte cerebrale, i familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi della donna B.B di anni 48.

L’Azienda di Ragusa si è immediatamente attivata, contattando il CRT (Centro Regionale Trapianti),  per ricercare i potenziali accettori.

Ieri  mattina, già alle ore 7.00, l’equipe dell’ISMETT di Palermo si è presentata all’U.O.C. di rianimazione dell’Asp. Le operazioni di espianto sono iniziate alle ore 7,30.

L’equipe aziendale composta da: dr. Giuseppe Iuvara, medico legale, dr. Luigi Rabito, direttore dell’U.O.C. Servizio di Anestesia e Rianimazione e il dr. Emanuele Caggia, neurologo, ha effettuato l’accertamento di morte.

Hanno collaborato il dr. Adriano Denicola, dirigente medico U.O.C. Servizio di Anestesia e Rianimazione, per il mantenimento in vita della donatrice, ed il dr. Salvatore Tumino, dirigente medico U.O.C. Servizio di Anestesia e Rianimazione, per le attività connesse alla sala operatoria, durante l’espianto degli organi.

Sono stati espiantati: il fegato e il polmone avviati all’ISMETT di Palermo; due reni, inviati uno al Policlinico di Catania, l’altro all’Ospedale Civico di Palermo.

Le cornee, espiantate per ultime, dal dr. Alessandro Legname dell’U.O.C. di Oculistica di Ragusa (presidio “M. P. Arezzo”), sono state destinate alla Banca delle cornee di Mestre.

Le operazioni si sono concluse alle ore 13,30 di questa mattina.

Il commento del direttore generale, dr. Maurizio Aricò, “Esprimo tutta la mia solidarietà alla famiglia della donna deceduta tragicamente. Ringrazio tutta l’equipe aziendale e l’ISMETT di Palermo per l’impegno e la professionalità garantite in questa tragica circostanza. Spero che il loro sforzo possa garantire il recupero di una buona qualità di vita ad altre persone gravemente malate.” 

 

 

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