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EDUARDO DE FILIPPO NEL LIBRO DEL PROFESSORE GUIDO NICASTRO
21 Gen 2015 16:43
Al Centro Studi “Feliciano Rossitto” è avvenuta la presentazione del libro “Eduardo De Filippo” di Guido Nicastro. Presenti i professori Giuseppe Traina e Nunzio Zago, fra i relatori, l’onorevole Giorgio Chessari e l’attore Giorgio Sparacino che ha letto alcuni brani. Guido Nicastro, come ha affermato Zago, nell’ultimo quarantennio è considerato uno dei più apprezzati italianisti . “Con l’uscita di questo libro, che coincide con la conclusione del suo insegnamento universitario- ha detto – Nicastro dimostra che uno studioso non va mai in pensione. Nicastro fin dagli inizi della sua carriera ha rivolto interesse al teatro dal ‘700 ad oggi, interessandosi anche del teatro siciliano. Oggi Nicastro, che si era già occupato di Eduardo anche nel ’96, dedica a lui un’intera monografia”. Il preside della Facoltà di Lingue di Ragusa, Nunzio Zago si è soffermato poi sulla parte biografica del libro che da conto del fatto che Eduardo De Filippo non fu solo attore ma anche regista di opere liriche, tra cui il “Barbiere di Siviglia”, poeta in dialetto napoletano, attore e regista di cinema e televisione. Zago ha esaminato i capitoli n. 6 e n. 7 che rappresentano due corollari conclusivi. “Nel capitolo “Pensieri sul teatro- ha detto Zago- troviamo la poetica teatrale sul teatro che , come dice Nicastro, “si fa e non si discute”. Uno sguardo poi all’opera più significativa del primo tempo eduardiano, “Natale in casa Cupiello”, rappresentata dal 1931 al 1934 nella versione originale e poi con un testo modificato fino al 1964. “Di quest’opera- precisa Zago- il professore Nicastro mette a fuoco la casa come luogo protettivo eppur insidiato dall’esterno, tema che si accompagna in Eduardo anche con il contrasto generazionale ( Non ti pago); tema che permette di coniugare il comico in senso stretto e l’ humor nero. In Eduardo importante è il tema della Guerra che per lui rappresenta uno spartiacque. La lucida e minuziosa ricognizione di Nicastro offre al lettore una mappa esaustiva del teatro di Eduardo che culmina nell’allegoria “Gli esami non finiscono mai” in cui il protagonista è un povero Cristo che a dispetto del suo cognome, Speranza, conosce solo l’amarezza fino alla afasia della morte. Nicastro- conclude Zago- ci suggerisce che questa commedia è un consuntivo del discorso Eduardiano. Consuntivo attraversato da una poesia aspra, corrosiva per la quale il teatro Eduardiano puo’ essere accostato alle forme più avanzate del teatro d’Avanguardia europeo”.
Il professore Giuseppe Traina ha continuato la presentazione occupandosi anche del libro quale oggetto editoriale. Edito da Bonanno, il libro, infatti esce in una bella collana, concepita sui principali autori della letteratura italiana: “Nota negativa- afferma Traina- è il fatto che l’Editore Bonanno si ingegna poco per la distribuzione e il libro può essere solo ordinato poiché non si trova nelle librerie”. Traina ha poi soffermato la sua attenzione sugli stimoli che il volume offre. “Fra questi- dice- la possibilità di riflettere sulle tante cose che Eduardo De Filippo ha fatto e la sua immagine. Su Eduardo si continua a costruire molto, c’è un’attenzione e poi, come ricorda Nicastro, il linguaggio come per esempio la frase “ ha da passà a nuttata”, rimasta celebre e nell’uso comune, tratta da “Napoli milionaria”, rievoca una suggestione. Eduardo è uno degli autori più rappresentato al mondo perché il suo è un teatro che comunica ben al di là della lingua, è un teatro che comunica in maniera dirompente”. Giuseppe Traina ha ricordato anche come la prima monografia su Eduardo De Filippo fu scritta solo nel 1976 perché- ha detto- il teatro non si può permettere di essere popolare.” Nel libro di Nicastro in evidenza anche il pregiudizio diffuso del pirandellismo nel teatro di Eduardo: “fatto sta, afferma Traina- che solo in lui è rimasto mentre in altri si è perduto”. Il professore Traina ha anche parlato dell’eredità dell’artista : “Eduardo- ha detto- ha sicuramente lasciato un teatro che continua, vedi Troisi ed altri , forse in modo meno comico ma ..continua.”
A Giorgio Sparacino il compito di leggere una bella pagina di “Napoli milionaria” in cui in evidenza c’è il tema della guerra che si intreccia con l’impossibilità di curare una bambina a causa di una medicina che la madre non riesce ad avere ed in cui il gesto di una persona mette in evidenza che “tutti hanno bisogno di tutti”. Perfetta conclusione e prova del bravissimo attore Sparacino anche con la lettura del discorso che Eduardo De Filippo fece in Senato, dopo la sua proclamazione a senatore a vita: “Chiamatemi solo Eduardo, di senatori ce ne sono tanti!
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