DELLE RANE? SI’ QUESTE POSSONO CAMBIARE UNA MENTALITA!

“Presentato stamani al Teatro Garibaldi, dalla soprintendente della Fondazione, Simona Celi e dal Sindaco, Ignazio Abbate il progetto Rigeneramento- L’arte che rigenera l’arte- elaborato grazie alle esperienze del movimento Cracking Art Group : 6 artisti internazionali che dal 1993, attraverso mostre e performance nel mondo, sostengono la loro filosofia di cambiare la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale, ambientale e l’uso di materie plastiche, evocative di un rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Cracking è quel procedimento che trasforma il petrolio in plastica mettendo in moto meccanismi di modificazione del mondo e dell’ambiente. La plastica delle sculture urbane di Cracking Art, gli animali diventati ormai un simbolo nel mondo, è una materia totalmente rigenerabile, dotata della proprietà di essere triturata e rimodellata in atre sculture. Tale processo che è la base concettuale del gruppo, sensibile alla tutela dell’ambiente è stato condiviso dalla Fondazione Teatro Garibaldi e dall’amministrazione come messaggio che passa dalla protezione del Paesaggio e dei Siti d’arte ad un progetto di rigenerazione per il quale il ricavato della vendita di queste sculture urbane è interamente devoluto alla conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio pubblico. La Fondazione Teatro Garibaldi ha sposato in pieno questa iniziativa.
Acquistando una scultura urbana, sono disponibili solo 200 esemplari, si sosterrà il restauro del palcoscenico del Teatro Garibaldi. Luogo deputato tra i siti più importanti della vita culturale cittadina.
“Il mio desiderio, dichiara Simona Celi, e che siano i cittadini a sostenere, attraverso l’acquisto di una scultura urbana, in questo caso la rana, il restauro del palcoscenico del Teatro. L’amministrazione poteva farsi carico della spesa, ma è civilmente adeguato il fatto che siano i modicani a dare il loro contributo per il restauro di una cosa che è della collettività”.
Le sculture urbane, rane di plastica di tanti colori, si possono acquistare al Teatro Garibaldi al costo di venti euro cadauna.
Primi acquirenti e sostenitori del progetto i giornalisti che hanno presenziato alla conferenza stampa di stamani”.

A differenza di Ragusa, Modica culturalmente , è molto più avanzata ed europea. Fantasia dei Modicani? Ebbene ,sì. Piattezza dei ragusani? Ebbene, sì.

Modica culturalmente , è aperta e accoglie il nuovo senza dimenticare il vecchio. Si nota una politica culturale in atto, non solo con i suoi prodotti come il cioccolato, che commercializza, ma con la cultura . Ricordo di aver trovato il cioccolato di Modica a Blanes, in Spagna, in Catalogna. Modica è orgogliosa della sua storia, è orgogliosa dei suoi figli, dei suoi monumenti, dei suoi prodotti, del suo Teatro.

E Ragusa? Mariannina Coffa aveva dipinto nel suo libro, già nell’Ottocento, i ragusani!!! Non c’è fantasia? ebbene no, c’è tra la gente, ma questa viene soffocata sempre dai suoi Amministratori e da una mentalità, che va verso l’aurea mediocritas di chi pensa “che cosa me ne viene, facendo?” ” Ma a tia chi ti ni veni?”, per cui l’isolamento nel proprio mondo prevale sulla collettività!!!

 Gli stessi operatori tendono a chiudersi nel proprio mondo piccino, evitando di aggregare o di procedere insieme. Ognuno si sente un gigante rispetto agli altri, per cui agire in una concezione aperta equivale a fallire nell’impresa. Come nelle concezioni paesane, ognuno si sente un gigante rispetto agli altri. Questo in tutti i campi, culturale, politico, sociale ed economico.

Teatro, a Ragusa? Tanti spazi, ma nessuno, per cui questi passano per teatri, ex Cinema Ideal, il Vescovado, la Quasimodo in fieri, ecc ecc. Una buona parte di questi c’è, perché operatori lottano per questi, ma l’Amministrazione silente non dà risposte concrete per il Concordia, ex Cinema Marino, per cui , dopo 1300 firme raccolte col sangue nei centri commerciali, tra la gente, nelle vie, sempre nel sospetto di chi firmava, consegnate al Comune in aprile, il silenzio regna sovrano e c’è chi propone un referendum tra un anno da mettere in essere. Sì, un referendum per il Teatro, in quanto l’Amministrazione o pone problematiche, o sposta la problematica su altri progetti illusori!!!

Cambiare mentalità è l’alternativa, ma i cambiamenti sono sempre lenti, e l’unica alternativa a questo silente paese è andarsene , abbandonarlo e vivere diversamente altrove!!!

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