“CRAVED MIRACLES” DELL’ARTISTA SICILIANO SANDRO BRACCHITTA.

L’arte è metafora della vita attraverso la raffigurazione di forme che rimandano al quotidiano di ciascuno. Un viaggio visivo e sensoriale attraverso settanta opere che compongono l’affascinante mostra dell’artista siciliano Sandro Bracchitta. Alla presenza delle autorità e di vari critici e addetti ai lavori, la mostra si è aperta con il vernissage all’interno degli eleganti ambienti di Villa Vallero, a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino. L’esclusiva residenza piemontese ha accolto le particolarissime incisioni di ultima produzione di Bracchitta affiancandole ai suoi dipinti e alle sue installazioni proposte al pubblico in due bellissime e intriganti versioni. E’ un’altra tappa di “Craved Miracles”, arricchita dopo l’esposizione estiva di Modica, in provincia di Ragusa, che abbraccia un altro pezzo d’Italia portando i colori e le sfumature ma anche i segni di riferimento dell’arte di Bracchitta. Forme che nascono dall’uso mescolato dei colori e dei tratti, ma anche dall’utilizzo di acciaio, foglia oro, ferro ossidato, materie usate per la prima volta proprio in questa mostra. Curata dal critico d’arte Antonio D’Amico, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Rivarolo Canavese, la mostra è stata accolta nel più ampio programma dell’Associazione culturale Villa Vallero di sguardi tra Piemonte e Sicilia per l’anno 2012. In quest’ambito è stato proiettato il video realizzato dal regista catanese Francesco Maria Attardi, con la partecipazione dell’attore Agostino Zumbo, realizzato in estate a Modica all’interno dell’ex chiesa di San Michele che ha ospitato e in parte generato “Craved Miracles”. Durante l’inaugurazione, avvenuta alla presenza del commissario straordinario del Comune di Rivarolo Canavese, ha sorpreso l’installazione dal titolo “Calpestare il silenzio”, ovvero l’inedita riproposizione di “Proteggimi” che aveva già caratterizzato l’esposizione nella chiesa barocca modicana. Un’intera sala è stata dedicata a quest’installazione scultorea con le case modellate da Bracchitta, alcuni suoi dipinti e l’intera area calpestabile ricoperta da foglie. Calpestando le foglie, per avvicinarsi alle opere, si producono rumori e suoni e dunque si “calpesta” il silenzio idealmente proiettato dalle case stesse, il cui tonfo metallico irrompe nella sala non appena chiunque si avvicina per batterci le mani sopra. C’è poi una vera e propria sequenza di dipinti e incisioni che accompagna il visitatore fino al secondo piano dove l’artista ha creato un’altra interessante installazione con massi rettangolari di pietre che incontrano il muschio e reggono un “mare di piombo”. Forme in cerca di identità, come ha detto ieri il critico D’Amico, con case realizzate senza finestre affinché ciascuno, nella visionarietà proposta dall’artista, ancor prima di conoscere l’altro e il resto del mondo, venga costretto a prender coscienza del proprio io più recondito. Una conoscenza piena che apre al futuro e alla speranza, credendo nel miracolo, per l’appunto “Craved Miracles”, sempre che tutto non sia stato un’illusione. L’esposizione sarà fruibile fino al prossimo dicembre.

 

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