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Cosa si nasconde davvero dietro la scelta di Ryanair di abbandonare Comiso? C’è poca chiarezza e più di un mistero
03 Mag 2023 13:17
E se Comiso avesse avuto la possibilità di avere una compagnia che poteva volare dall’aeroporto e questa possibilità fosse stata scartata fin dall’inizio? Le cose, forse, sarebbero rimaste uguali, ma un dubbio è lecito averlo. E’ questa la proposta, quasi una provocazione, lanciata da Luigi Crispino, presidente di Aerolinee Siciliane, compagnia aerea ad azionato popolare che avrebbe potuto volare da Comiso, fin dal primo momento. Perché allora questo non è avvenuto?
Secondo Crispino, a Comiso, per l’handling era stato chiesto alla nascente compagnia siciliana, senza dare alcuna giustificazioni in merito, un prezzo ben sette volte maggiore di quanto pagava Ryanair. Per handling s’intende l’insieme dei servizi svolti in aeroporto finalizzati a fornire assistenza a terra a terzi, vettori, utenti di aeroporto o in autoproduzione. La questione è questa: come può una compagnia aerea diventare concorrenziale se nessuno dà a lei una possibilità?
CHE COS’E’ AEROLINEE SICILIANE
Aerolinee Siciliane al momento non ha nessun volo in attivo. Ha però 200 soci circa arrivati grazie all’azionariato popolare. Sulla carta, dunque, esiste, ma al momento non vola da nessuna parte. Il dottor Luigi Crispino, originario di Caltagirone, negli anni ’90 fondò Air Sicilia. Poi, la compagnia chiuse. Insieme a Pulvirenti aveva fondato la WindJet, compagnia anch’essa ormai estinta. Poco prima del 2020 ha lanciato questo grande progetto di Aerolinee Siciliane. L’aeroporto di Comiso potrebbe essere il primo scalo da cui far volare la compagnia, ma a causa, appunto, dei prezzi chiesti, non è attualmente possibile per vettori non supportati, entrare nel mercato per calmierarlo e nessuno sarà mai disponibile ad investire sui cieli della nostra Isola.
CRISPINO ESPRIME DUBBI SULLE PROCEDURE
L’altra questione posta da Crispino è relativa alle procedure nella ricerca di compagnia interessante e l’imprenditore non esita ad esprimere dubbi evidenti anche sulla vicenda di Comiso dove occorreva più trasparenza nella ricerca delle compagnie interessate e alle trattative svolte.
“Il trasporto aereo è un patrimonio per il pubblico e per l’economia del territorio; le regole devono essere trasparenti e uguali per tutti, sarebbe giusto, ora, sapere su cosa si sono basati gli accordi con AeroItalia, ma soprattutto quanti contributi verranno elargirti e con quale escamotage burocratico”
“Le leggi italiane ed europee – insiste Crispino – vietano tassativamente trattative private e secretate limitando gli interventi economici che devono, comunque, essere sempre dichiarati pubblicamente”.
A quanto pare a Comiso non è andata così, anzi tutto è ancora avvolto da una nebbia oscura.
“C’è però una differenza lampante in questo contesto negativo, dichiara ancora Luigi Crispino, prima i soldi li doveva cacciare la Sac ora li caccia la Regione e per Catania si tratta di un risparmio notevole nella speranza di passare, pure, come vittima dell’arroganza irlandese”. In parole povere, Crispino chiede di capire esattamente cosa sia successo fra Sac e Ryanair. Vero è che al momento ci sembra che né l’una né l’altra stiano facendo passi per raggiungere un accordo di qualunque tipo che permetta di salvare la summer 2023 da Comiso.
Crispino chiede al presidente Schifani di accogliere una proposta, ovvero di istituire una commissione d’inchiesta per accertare eventuali responsabili.
E’ bene ricordare, inoltre, che dal 1995, cioè da quando nacque AirSicilia e fino al 2012 quando è morta Windjet, compagnie che avevano lo stesso criterio di tariffazione in quanto fondati dalla stessa persona, i prezzi dei biglietti in Sicilia non hanno mai raggiunto i livelli di oggi.
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