CONVOCATE LE SOCIETA’ SPORTIVE

Attesa per la riunione convocata dal CONI provinciale per la serata di lunedì 3 giugno, alla quale parteciperanno i rappresentanti delle società sportive colpite dal recente provvedimento comunale del Commissario Straordinario, di nomina regionale.

Come è noto, con una delibera del 28 maggio scorso, sono state determinate delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi, nel quadro delle norme riguardanti i servizi pubblici a domanda individuale.

I provvedimenti del Commissario regionale si inquadrano in ottemperanza alle recenti disposizioni sulle revisioni di spesa, in linea con i principi di finanza locale che impongono la copertura con proventi tariffari, in percentuale del 36 %, per i servizi a domanda individuale.

Secondo il Commissario Straordinario si tratta di misure obbligatorie previste da un complesso di norme finalizzate ad attenuare gli altissimi costi di gestione, manutenzione e funzionamento degli impianti sportivi. Per alcuni amministratori del recente passato, tali norme, in parte, erano già esistenti ma sempre si era trovato il modo di evitarne l’applicazione, evidentemente non obbligatoria.

Il provvedimento fa il paio con la chiusura anticipata degli asili nido, altra decisione impopolare presa dal vertice comunale in questa parte finale del mandato. Tutte decisioni per cui non c’è nulla da eccepire, forse, su un piano strettamente formale, che è poi quello unico a cui si deve allineare il servitore dello Stato, ma che hanno provocato non poca irritazione sull’opinione pubblica.

In particolare non si comprende come non sia  stata consultata, preventivamente, l’autorità sportiva nella persona del delegato provinciale del CONI nonché consigliere comunale uscente Sasà Cintolo.

Appare anche poco opportuna anche la precisazione dell’applicazione delle nuove norme dal 10 giugno, data che, in pratica, secondo gli organi comunali, sposterebbe l’inizio reale dell’adempimento a dopo le vacanze estive, verificandosi in questo periodo un calo fisiologico delle attività sportive in città. Se una regola c’è deve essere rispettata e applicata, anche nel periodo estivo, anche per quei pochi che intendono usufruire eventualmente di impianti sportivi.

Casomai c’è da rimarcare, ove non ricorressero inderogabili scadenze di legge, la inopinata tempestività della deliberazione, a soli 10 giorni dalla elezione dei nuovi amministratori legittimati dal popolo dei cittadini, i quali, fra l’altro, ove non fosse presente un obbligo di legge, per come si percepisce, provvederanno ad eliminare gli iniqui balzelli, misure che, se adottate, indurranno poi far riflettere sugli inutili e vani processi operativi della macchina comunale.

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