“CONSERVARE E VALORIZZARE I BENI MONUMENTALI PER LE FUTURE GENERAZIONI”

Ieri, nella sala consiliare di Palazzo san Domenico di Modica, si è tenuta la giornata del coordinamento dei Club aderenti al protocollo d’intesa dei Comuni del Val di Noto, presenti i presidenti dei Lions Club delle otto città inserite nella lista dei beni dell’Unesco. Dopo gli inni e la lettura degli scopi lionistici il primo cittadino ha rivolto il saluto ai presenti sottolineando l’importanza e la funzione culturale di una iniziativa come quella del Lions che è rivolta alla conservazione e valorizzazione dei beni architettonici, dell’ambiente, indispensabile per garantirsi sia il mantenimento nella lista Unesco sia per continuare a  puntare ad un turismo di qualità. Sui contenuti del protocollo si è soffermato Francesco Caruso, coordinatore del comitato Barocco Sicilia per la provincia di Ragusa, il quale ha evidenziato l’importante ruolo delle istituzioni e delle imprese private determinanti per garantire i fondi necessari per la conservazione la valorizzazione dei monumenti. Il Lions con il protocollo ha inteso porre un punto fermo utile a sollecitare e a sensibilizzare su un problema che va sempre di più attenzionato. Un saluto alla platea ha poi rivolto il dr. Giuseppe Greco, presidente di zona 20. Sul tardo barocco siciliano come strumento di rilancio dell’economia turistica si è soffermato lo storico dell’arte, Paolo Nifosì. Lo storico ha fatto un’analisi sulla realtà monumentale rivalutata quaranta anni fa perché è tipico nella storia dell’arte cancellare o recuperare periodi e fasi. “E il tardo barocco siciliano è quanto di meglio esista in Europa non fosse altro che del tutt’uno fa parte integrante il paesaggio. –sottolinea lo storico- È come se la cornice diventasse quadro. La singolarità sta anche nella produzione dei manufatti. Artigiani locali di grande ingegno e maestria capaci di apprendere, interpretare i progetti e gli obiettivi degli architetti del tempo”. Ha inoltre  illustrato tutto il Val di Noto, racchiuso dentro il limite del vulcano Etna, compresi quei comuni che solo per incuria non sono entrati a far parte della Heritage List pur meritandolo. Nelle città distrutte dal terremoto dell’11 gennaio del 1693 si è ricostruito recuperando o rifinendo quello che già esisteva. La spiegazione del professore Nifosì si è arricchita grazie all’ausilio delle foto aeree di Luigi Nifosì. Il tutto si è concluso con l’intervento del dr. Antonio Corbino,  Presidente della settima circoscrizione Lions. “E’ stata una giornata  prolifica. La sede di Modica, -commenta Giovanna Scifo, presidente del Lions di Modica e del coordinamento dei Club aderenti al protocollo dei Comuni del Val di Noto, –  ha aperto il ciclo  dei lavori del coordinamento ci ha arricchito non solo in termini di conoscenza del problema ma anche a dare inizio ad un’opera di sensibilizzazione sulla valorizzazione e sul recupero dei beni architettonici di quest’area che per noi è una missione da compiere a beneficio delle future generazioni.”

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it