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CONCETTA DI LORENZO: TENDO A PORTARE LE FAMIGLIE AL CAMPO
27 Lug 2011 07:32
Il calcio e le donne. Ovvero: le donne e il calcio.
Se avessi a disposizione solo sette parole per riassumere il contenuto di questo saggio, ecco quello che direi: le donne non capiscono una mazza di. Se le parole a disposizione fossero otto, allora il concetto sarebbe leggermente piu’ chiaro: le donne non capiscono una mazza di calcio.
Espressioni maschiliste o un dato difatto? Il calcio continua a “dividere” le famiglie? Concetta Di Lorenzo, moglie di marco Agnello, patron dell’UPD Santa Croce chiarisce alcuni punti: Da qualche tempo mi occupo della squadra. O meglio, da un po’ di tempo mi sono presa l’impegno di portare le famiglie al campo. L’anno scorso, in via sperimentale, abbiamo affittato un pulman e seguito la squadra nelle trasferte. Non venivano solo le mamme e i papà ma anche i nonni. Unire le famiglie, trascorrere del tempo insieme e sostenere la squadra, questo era il mio obiettivo.
D: Per quanto riguarda le scelte tecniche del marito. Il suo contributo?
R: Condivido le scelte di mio marito. Mi fido della sua esperienza
D: Però l’anno scorso la squadra, dopo un anno di successi, retrocede. (cerchiamo di punzecchiare ma non raccoglie)
R: L’anno scorso c’è stato un problema di comunicazione tra la squadra e il tecnico. Non si sono “presi” Il risultato è stato il disastro della retrocessione. Mio marito ci riprova quest’anno con un tecnico locale e con una squadra che quest’anno annovera al suo interno tanti ragazzi che hanno un forte attaccamento alla maglia. Se nei giocatori camarinesi, può giocare lo spirito campanilistico, in giocatori come Fabio e Davide D’Agosta o di Daniele Boncompagni fa fede l’attaccamento alla squadra. Una squadra che rispetta i ruoli e paga con puntualità i giocatori.
D: Visto che parliamo di soldi, quanto pesa in famiglia l’impegno economico?
(Volevamo fare gli spiritosi, ma la signora Concetta, ci rimette a posto in un secondo)
R: Non parliamo dei soldi spesi per la squadra. Per quanto mi riguarda cerco di “aiutare” come posso il budget della squadra. Ci siamo inventate, insieme a qualche amica la vendita di panini e bibite nel dopo partita. Li prepariamo a casa e dopo la partita li mettiamo a disposizione. Il ricavato va alle casse della squadra.
D: i suoi figli cosa ne pensano?
R: Abbiamo due ragazzi: Simone, vent’anni e Greta quindici. Anche loro condividono le scelte del padre, lo appoggiano e passano il loro tempo libero al campo.
Fine dell’intervista, che non ha chiarito bene quanto le donne si intendano di calcio ma ha messo in luce l’apporto diverso e la concretezza delle donne anche nel mondo del calcio.
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