CINQUE PUNTI PER INVERTIRE LA ROTTA

 Il periodo che stiamo attraversando sta sconvolgendo il tessuto sociale ed economico della nostra Città.

La crisi, drammatica, sta creando enormi problemi di disoccupazione e tragiche morie di attività economiche anche storiche (la triste vicenda di “ANCIONE SpA”, sorta nel 1944, è solo l’ultima in ordine di tempo!)

I freddi dati del Settore delle costruzioni in provincia si commentano da soli:

ü  in soli 5 anni, dal 2007 (prima della crisi) al 2012 (in piena recessione), 1000 imprese di costruzioni sono scomparse dal mercato (43% in meno rispetto al 2007 che registrava 2300 ditte);

ü  2500 operai edili sono stati esclusi dal ciclo produttivo (- 34%, da 7000 a 4500);

ü  sono stati bruciati oltre 17.000.000 di massa salari (-38%, da 47 milioni a 29 milioni)

ü  il totale dei lavori pubblici mandati in gara in tutta la provincia di Ragusa è sceso del 40%, da circa 80 milioni si è passati a poco più di 47;

ü  il Comune di Ragusa, come stazione appaltante, registra un crollo del 68%, da oltre 22 milioni nel 2007 a circa 7 milioni nel 2012;

Se, poi, diamo un’occhiata ai dati di questi primi 5 mesi del 2013:

ü  € 4.400.000 il totale dei lavori pubblici in provincia;

ü  € 1.500.000 il totale messo in gara dal Comune di Ragusa;

possiamo tristemente affermare che l’emorragia non è destinata, nel breve periodo, a fermarsi, anzi, andremo ancora peggio tanto che, al 31 dicembre 2013, andando così il trend, raggiungeremo il record negativo di opere pubbliche sia in provincia che nel capoluogo, rispettivamente, 10 milioni e 3,5 milioni, quindi -85% rispetto al 2007.

Sappiamo bene che tale stato di cose viene da lontano; comprendiamo, pure, che talune soluzioni non sono alla portata dell’Amministrazione comunale, né sono di sua specifica competenza ma, siamo intimamente convinti, che ciascuno deve fare la propria parte e ciò che può fare la futura Amministrazione dovrà farlo e farlo subito.

Bisogna affrontare l’emergenza con mezzi (…armi!) adeguati e con la consapevolezza che cittadini ed imprese hanno assoluto e urgente bisogno di risposte certe ed immediate per creare le condizioni affinchè il Settore delle Costruzioni torni ad essere volano di sviluppo, riuscendo ad esprimere le potenzialità positive di un’industria le cui opere incidono profondamente sul vivere quotidiano (…siamo all’81° posto, su un totale di 107 province, nella classifica per l’anno 2012 della “Qualità della vita” stilata dal Sole 24 Ore!).

Bisogna invertire la rotta!

Su queste basi, ANCE Ragusa, sottopone ai Candidati a Sindaco di Ragusa, che ne hanno fatto specifica richiesta, questo “Documento Programmatico” che contiene i 5 punti ritenuti indispensabili dalla Categoria dei Costruttori ed Imprenditori edili ragusani per uscire dal guado dell’emergenza e riavviare lo sviluppo, tornando ad investire per creare lavoro vero (…e non precario) e, contemporaneamente, non abbassando la guardia sul versante dell’illegalità, garantendo dignità e sicurezza nel lavoro contrastando ogni forma di occupazione irregolare, nera e grigia!

CINQUE PUNTI PER INVERTIRE LA ROTTA

….i 3 punti da fare subito:

1.     TEMPI CERTI PER LE DECISIONI

I cittadini, ed ancor più gli imprenditori, quando si rivolgono alla Pubblica Amministrazione voglio risposte celeri, chiare e trasparenti. Per il settore delle Costruzioni il tempo non è un optional e non importa se la risposta sia affermativa o di diniego, importa che sia data subito; pertanto necessita:

a.     Emanare il tempario delle decisioni pubbliche da inserite sul sito web dell’Amministrazione in maniera che l’utente, cittadino o imprenditore, possa seguire il “cammino” della pratica in tempo reale;

b.    Utilizzare in maniera generalizzata l’istituto della “Conferenza dei Servizi”, indirizzare gli utenti alle semplificazioni previste dalla DIA e dalla SCIA tramite l’ausilio delle attestazioni, asseverazioni e certificazioni dei professionisti;

2.     TUTELARE IL TESSUTO IMPRENDITORIALE LOCALE

Il numero ed il valore degli Appalti Pubblici si và, via via, riducendo ma ciò non ha affatto diminuito il fenomeno della colonizzazione dell’economia locale procurando la desertificazione delle PMI locali e delle nostre maestranze; chiediamo, quindi, che la nuova Amministrazione si attivi per:

a.     Utilizzare i nuovi istituti del Codice degli Appalti in materia di procedure ristrette semplificate (fino a € 1.500.000) e, quindi, istituirne il relativo Albo dando pubblicità delle opere che si intendono affidare tramite detto strumento;

b.    Avvalersi, garantendo la pubblicità, la trasparenza e la turnazione degli operatori economici, dello strumento delle procedure negoziate per lavori al di sotto di un milione di euro;

3.     GARANTIRE DIGNITÀ E SICUREZZA NEL LAVORO

Deve rappresentare una priorità l’individuazione di criteri semplici, ma efficaci, per la lotta al lavoro nero e grigio al fine di assicurare una maggiore sicurezza dei lavoratori edili sia nel campo dei Lavori Pubblici che, a maggior ragione, nel settore dell’Edilizia Privata; l’Amministrazione che verrà dovrà, senza indugio:

a.     Stipulare la convenzione con l’Ente Sfera, CPT e Scuola Edile, prevista dalla legge regionale n.20/2007, all’art.3 – che garantisce il monitoraggio, la formazione e la consulenza in materia di sicurezza nei cantieri edili pubblici, sia alle imprese che ai lavoratori interessanti, sia ai subappaltatori che al personale delle Stazioni Appaltanti;

b.    Imporre, pena l’inefficacia del titolo abilitativo (concessione o DIA), la tracciabilità di tutte le imprese che eseguono le singole opere edilizie private tramite sia la presentazione del DURC di ciascuna (e non solo dell’impresa che esegue …gli scavi!), sia la verifica della congruità, fra lavori eseguiti e manodopera utilizzata che la costante interfaccia con la Cassa Edile.

…. 1 punto a medio termine:

 

4.     UNA CITTÀ SICURA E SENZA BARRIERE

Ragusa ha bisogno del tagliando! Esistono, ancora oggi, immobili pubblici inaccessibili per i suoi diversamente abili ed edifici privati non verificati staticamente, tante risorse, sia pubbliche che private, vengono bruciate dagli edifici energivori; bisogna, allora, che l’Amministrazione punti a politiche che consentano:

a.     l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento sismico e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico, primi fra tutti le  scuole, che dovrebbero rappresentare una priorità, anche attraverso il coinvolgimento dei Privati.

b.    l’agevolazione sui tributi locali per quegli immobili privati oggetto di interventi di abbattimento delle barriere architettoniche messa in sicurezza sismica e di risparmio energetico, favorendo anche la “rottamazione dei vecchi fabbricati” e la loro sostituzione con nuovi ed efficienti edifici.

…. 1 di ampio respiro:

5.     PROGETTO RAGUSA 2.0

La nostra Ragusa deve avere una nuova visione strategica, una rinnovata cultura della trasformazione, della riqualificazione e della rigenerazione urbana, attraverso interventi che producano ricadute in termini non solo economici ma anche sociali e ambientali; occorre, quindi, una programmazione a breve, medio e lungo periodo che consenta:

a.     La realizzazione di un piano organico di edilizia destinato alle fasce sociali più deboli che non riescono ad accedere né al libero mercato né all’edilizia convenzionata articolato nella locazione a canone sostenibile, a canone concordato ed alla proprietà, intervenendo principalmente nella riqualificazione dei quartieri degradati del centro storico e di Ragusa superiore, coinvolgendo soggetti privati, pubblici ed onlus;

b.    La messa a punto di sistemi di mobilità alternativa ed a basse emissioni, partendo dall’utilizzo di autobus elettrici (…sarebbe un bel segnare iniziare dagli scuolabus!), passando per le realizzazione di colonnine di ricarica per auto, moto e bici elettriche (…sperimentando una Ragusa Ibla ad “emissioni zero”!) per finire alla realizzazione della metropolitana di superficie senza dimenticare una rete wifi efficiente, pubblica e gratuita.

 

***

 

Concludendo, accanto ai provvedimenti per arginare la crisi, ci siamo imposti il tentativo di immaginare Ragusa da qui a 10 anni, e tra i nostri sogni, c’è senza dubbio la visione della Città come bene pubblico.

 

Ripartire dalla Città vuole essere l’estrema sintesi di una nuova visione di sviluppo che trova alcuni dei valori fondanti nella sua compattezza e nella sua bellezza, nella riappropriazione dei luoghi pubblici, nell’accoglienza e nell’integrazione, nella conservazione del territorio.

In questo contesto, l’industria delle costruzioni rappresenta un nodo cruciale.

La qualità del nostro vivere quotidiano, rendere le case accessibili a tutti, confortevoli, sicure, energeticamente efficienti, dotare le città delle nuove tecnologie e di servizi ai cittadini, avviare progetti di decongestione del traffico, pensare all’assetto del territorio, mettere in sicurezza le molte aree a rischio, tutto questo rappresenta un bisogno e può costituire una molla per la ripresa economica.

Un filo comune, dunque, lega le nostre proposte:

riaffermare il contributo positivo del settore delle costruzioni per la crescita, con un nuovo ruolo quello di soddisfazione del bisogno di infrastrutture per le esigenze del cittadino e della collettività, amplificandone gli effetti anche attraverso una politica che favorisca assetti organizzativi e produttivi in grado di sostenere la propensione all’innovazione, per accrescere la produttività e la competitività del sistema delle costruzioni. Su tali questioni ci confronteremo.

 

 

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