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CGIL su lavoro irregolare e turismo: “Basta sfruttamento. Il camper dei diritti farà tappa anche a Ragusa”
02 Lug 2025 16:14
Dietro le cartoline da sogno della costa ragusana, con le sue spiagge affollate e i locali brulicanti di turisti, si nasconde una realtà fatta di sfruttamento, violazioni e diritti calpestati. A denunciarlo con forza sono la CGIL provinciale di Ragusa e la Filcams CGIL, che plaudono ai recenti controlli del Nucleo Ispettorato del Lavoro, capaci di far emergere ancora una volta gravi irregolarità nel settore turistico, in particolare nei confronti dei lavoratori stagionali.
“Bagnini in nero, contratti part-time fittizi, mancata applicazione del contratto nazionale e assenza di maggiorazioni: è la fotografia di un sistema malato che conosciamo bene e che denunciamo da anni,” dichiarano il segretario provinciale Giuseppe Roccuzzo e il segretario Filcams Antonio Modica. “Questi controlli non fanno che confermare ciò che abbiamo sempre detto: il lavoro nel turismo, troppo spesso, è lavoro senza diritti.”
L’estate che non brilla per tutti
Dai lidi balneari agli hotel, dai ristoranti ai villaggi turistici, l’oro del turismo ragusano continua a essere costruito sulla precarietà, sulla disinformazione e sulla paura. “I lavoratori accettano condizioni ingiuste pur di lavorare. Ma non è lavoro, è sfruttamento,” tuona Roccuzzo.
La CGIL punta il dito contro la retorica della “mancanza di manodopera” sollevata da molte imprese del settore. “Non c’è carenza di personale: c’è carenza di contratti regolari e di rispetto per chi lavora. La gente non è disposta a farsi sfruttare per quattro mesi senza tutele né sicurezza,” aggiunge Modica.
“Il Turismo Sottosopra”: il Camper dei Diritti torna a Ragusa
Anche quest’anno la CGIL riporterà nel cuore della provincia iblea l’iniziativa “Il Turismo Sottosopra” con il Camper dei Diritti, una campagna itinerante per informare i lavoratori sui loro diritti, denunciare violazioni e promuovere una cultura del lavoro regolare e dignitoso. Saranno previste tappe a Marina di Ragusa, Scicli, Modica, Vittoria, Pozzallo e altre località ad alta intensità turistica.
Lavoro nero in spiaggia: chi vigila sui bagnini?
Preoccupano anche le ultime irregolarità riscontrate nelle strutture balneari, dove il 2025 si apre con un dato allarmante: bagnini senza contratto regolare o mai comunicati agli enti competenti. “È un tema di sicurezza, oltre che di legalità. Chiederemo alla Guardia Costiera un incontro operativo per condividere i nominativi comunicati dalle strutture, incrociando le banche dati con INPS, Ispettorato e Comune. Solo così si potrà stroncare davvero il fenomeno,” spiega Roccuzzo.
Un appello per un turismo di qualità
La CGIL, pur nella denuncia, lancia un messaggio costruttivo: “Il turismo può e deve essere un’opportunità per tutti, non un’occasione per arricchirsi sulla pelle dei lavoratori. È il momento di sedersi attorno a un tavolo – istituzioni, imprese e sindacati – per costruire un modello turistico fondato su dignità, legalità e qualità. Noi siamo pronti,” concludono i rappresentanti sindacali.
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