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Centro per le dipendenze al Busacca: cortocircuito in Forza Italia Scicli, smentito segretario cittadino
14 Nov 2025 08:21
A Scicli si accentua la tensione politica all’interno di Forza Italia sul progetto del nuovo ASP Ragusa di aprire un Centro di Pronta Accoglienza (CPA) per le dipendenze patologiche all’ospedale Busacca. Mentre la segreteria cittadina del partito ha espresso pieno sostegno all’iniziativa, tre esponenti di rilievo del partito locale si sono dissociati pubblicamente, denunciando mancanza di collegialità.
Doppia linea nel partito
Da una parte, la nota della segreteria cittadina guidata dal segretario dr. Guglielmo Cartia che “esprime pieno apprezzamento” per la decisione della Regione Siciliana, mediante la legge regionale 26/2024 e il decreto attuativo n. 631/2025, di attivare al Busacca un centro residenziale da 12 posti letto, operativo h24, 7 giorni su 7, destinato a persone con dipendenze patologiche e inserito nella rete dei servizi del territorio.
Dall’altra, l’Assessore comunale Vincenzo Giannone, il Capogruppo Giuseppe Arrabito e il Vicepresidente del Consiglio Andrea Di Benedetto hanno preso le distanze dal comunicato del segretario, lamentando la mancata consultazione del gruppo e sollevando dubbi sull’impatto territoriale e sulla necessità di ulteriori approfondimenti tecnici e sanitari prima di assumere una posizione ufficiale.
Il progetto e le ragioni del dissenso
Il CPA previsto all’Ospedale Busacca prevede un’équipe multidisciplinare, 12 posti letto, e si configura come struttura intermedia tra i SerT e le comunità terapeutiche. L’idea dell’ASP è di sfruttare locali già disponibili nell’ospedale, con spazi autonomi rispetto ai reparti di degenza.
Tuttavia, il sindaco di Scicli ha espresso contrarietà all’allocazione della struttura all’interno del Busacca, sostenendo che l’ospedale deve mantenere la sua vocazione di polo di cure generali e che la presenza del CPA potrebbe generare preoccupazioni nella comunità e tra gli utenti del presidio.
Conseguenze politiche e riflessioni
La frattura all’interno di Forza Italia segnala un problema di metodo prima ancora che di merito: secondo i tre esponenti dissidenti, le decisioni su un tema così delicato non possono essere comunicate unilateralmente senza un confronto interno. Essi invitano il segretario a rispettare i ruoli e la collegialità del partito, avvertendo che “dichiarazioni non concordate restano esclusivamente personali”.
Intanto, il dibattito si estende alla città: la collocazione del CPA all’Ospedale Busacca diventa emblema della tensione tra servizio sanitario territoriale, comunità locale e logica imprenditoriale della cura delle dipendenze. Due visioni si confrontano: una che vede nella struttura un’opportunità di cura e riabilitazione per le famiglie colpite dal dramma delle dipendenze, l’altra che teme per la coesione sociale, la percezione della città e la funzione tradizionale del presidio ospedaliero.
A fare da sfondo è un tema di grande delicatezza sanitaria e sociale, che richiede equilibrio, partecipazione e trasparenza.
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