Caro-prezzi e disservizi: il 2025 bocciato dal Codacons: “Da dimenticare per i consumatori italiani”

Il 2025 va in archivio come uno degli anni più difficili per i consumatori italiani. Un periodo segnato da rincari continui, servizi inefficienti e un quadro normativo instabile che ha messo a dura prova milioni di famiglie, già colpite dal calo del potere d’acquisto e dalla stagnazione dei redditi.

A tracciare un bilancio fortemente negativo è il Codacons, che parla senza mezzi termini di uno “scenario sconfortante” per i cittadini.

Un anno iniziato all’insegna dei rincari

L’anno si è aperto con l’aumento dei prezzi dei carburanti e con rincari simbolici ma significativi, come quelli di cioccolato e dolci della Befana, seguiti da un caro-prezzi generalizzato. Rincari che hanno trovato terreno fertile in un contesto già compromesso: gli aumenti degli anni precedenti non sono mai stati recuperati e la produzione industriale ha mostrato segnali di crisi.

Nei primi mesi del 2025 si è aggiunto il caos del trasporto ferroviario, tra ritardi e cancellazioni, mentre il gas ha toccato livelli massimi da anni. A tutto questo si sono sommati nuovi aumenti legati alle festività.

Sanità, turismo e spese obbligate sotto pressione

In primavera sono esplose le polemiche sul televoto di alcuni programmi televisivi di grande richiamo, mentre i dati di marzo hanno certificato un fatto allarmante: gli italiani hanno tagliato le spese sanitarie, rinunciando in molti casi a cure e prevenzione.

Nello stesso periodo si sono moltiplicate le critiche sull’opacità della tassa di soggiorno, sul salasso dei ponti primaverili e sulle speculazioni legate a eventi di grande visibilità mediatica.

Con l’arrivo dell’estate, la situazione non è migliorata. Anzi. Prezzi alle stelle per trasporti e strutture ricettive, il caso irrisolto degli stabilimenti balneari, i centri estivi per bambini sempre più costosi e il fenomeno dei concerti con presunti sold-out hanno alimentato polemiche e proteste.

RC Auto, scuola e bonus nel caos

Tra fine estate e autunno sono arrivati nuovi colpi per i bilanci familiari: aumenti dell’RC Auto, il salasso legato alla scuola e un vero e proprio far west nel mondo degli influencer, spesso al centro di segnalazioni per pratiche poco trasparenti.

A chiudere l’anno, il caos sui bonus per le auto elettriche, il peggioramento dei dati sulla povertà e la conferma del canone Rai, rimasto invariato nonostante le promesse di revisione.

Le criticità strutturali mai risolte

Sul fondo restano problemi cronici che continuano a pesare sui cittadini: dazi, telemarketing selvaggio, caos autovelox, indagini Antitrust, le emergenze del sistema carcerario, alcune scelte controverse dell’Unione Europea e gli scandali negli appalti della sanità.

“Il 2025 ha rappresentato per i cittadini un concentrato di misure e situazioni sfavorevoli, che hanno progressivamente eroso il potere d’acquisto e alimentato un clima di incertezza permanente – dichiara Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons –. Senza interventi strutturali, controlli efficaci e una reale tutela dei consumatori, il rischio concreto è che anche il 2026 si apra all’insegna delle stesse difficoltà e delle stesse disuguaglianze”.

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