ATTIVITA’ LUDICO RICREATIVE PER PAZIENTI IN ETA’ PEDIATRICA

Domani alle ore 16.00, presso la sede della Direzione Generale il Commissario Straordinario, l’arch. Angelo Aliquò  incontrerà il Direttore del Dipartimento Materno-Infantile, i Responsabili delle Strutture di Pediatria afferenti, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione e del Dipartimento Salute Mentale,  il  CCA e le associazioni di volontariato impegnate sul tema della clown terapia per un esame complessivo delle condizioni di confort ambientale e di spazi specifici dedicati ad attività ludico ricreative. Si tratta di un’incontro propedeutico per  dare applicazione agli obiettivi prioritari del Piano della Salute Regionale,  che vuole assicurare il più alto livello dei servizi e delle prestazioni per la tutela della salute dei bambini, sia nell’ambito ospedaliero che nei servizi territoriali, in un contesto sempre più adeguato ed improntato ai principi di umanizzazione e personalizzazione delle cure. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, da tempo,  ha predisposto nelle proprie strutture sanitarie ospedaliere spazi dedicati a garantire ai bambini la tutela del diritto al gioco, nella logica del “prendersi cura” di essi e non della  sola “cura delle malattie”. Negli ospedali dell’Azienda Sanitaria, sono organizzati spazi interamente dedicati alle attività ludiche ricreative dei  piccoli pazienti come: P.O. di Ragusa – Ospedale “M. P. Arezzo” – U.O.C. di Pediatria; P.O. di Vittoria – Ospedale  “Guzzardi” – U.O.C. di Pediatria; P.O. di Modica – Ospedale “Maggiore” – U.O.C. di Pediatria. Così il Dipartimento di Prevenzione ha creato un  ambulatorio, interamente dedicato ai bambini,  con annesso uno spazio, con giochi e passatempi,  per l’accoglienza dei piccoli pazienti. “Allo stato attuale l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa sta intensificando un intervento di ampliamento degli spazi,  – dichiara il  Commissario Aliquò-  grazie ad alcune associazioni di volontariato creano un rapporto di collaborazione che intende acquisire la consapevolezza che assistere un bambino oggi significa assistere la  sua famiglia, avvicinare tecnologia ed umanizzazione, passare dalla cura alla care”.

 

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