Diventa unico il reparto di infettivologia che, di fatto, si concentra interamente all’ospedale Maggiore-Nino Baglieri di Modica. A Ragusa il reparto viene ristrutturato con servizi day-hospital ed ambulatoriali con beneficio per i reparto di oncologia e di urologia che incamerano i posti letto lasciati dall’infettivologia. La decisione dell’Asp di Ragusa non sta passando inosservata. L’intervento […]
APPROVATA LA LEGGE SULL’EQUO COMPENSO AI GIORNALISTI
04 Dic 2012 22:30
E’ legge la nuova disciplina del cosiddetto equo compenso per i giornalisri free lance, aspiranti autonomi e collaboratori. Dopo il si definitivo della Commissione parlamentare in sede legislativa adesso si procederà con una speciale commissione alla indicazione quantitativa del lavoro giornalistico per quelli non assistiti da contratto di categoria.
La nuova legge comporterà tanti problemi specie per le piccole testate (come la nostra) che ovviamente non possono far fronte al pagamento di compensi che qualcuno già indica in cifre che vanno dai quindicimila ai ventimila euro l’anno più gli oneri riflessi.
A nostro modesto avviso però la via di uscita della crisi enorme che comporterà a causa della nuova legge la chiusura di molte testate, è quella dell’azionariato e della proprietà cooperativa dei giornali che vogliono combattere la battaglia della loro esistenza senza speculazioni, sotterfugi, falsi nomi di proprietari o di editori, ma tutto alla luce del sole.
Ed è la strada che abbiamo deciso noi di percorrere costituendo la società cooperativa a responsabilità limitata composta da pochi tecnici e molti giornalisti con quote diverse ovviamente ma con gestione di un voto per ogni socio nei consigli di amministrazione e nell’assemblea dei soci.
Il compenso sarà quello, uguale per tutti, della suddivisione in base alle quote sottoscritte, degli utili fatti esclusivamente di incassi detratte le spese e quindi chi vuole guadagnare deve lavorare.
Avremo una società di pubblicità che si occuperà dei contratti degli inserzionisti e nessuno dei giornalisti farà pubblicità, come prescrivono peraltro le norme sulla professione, ma lasceremo intatto il numero dei giornalisti collaboratori ed anzi apriremo ai giornalisti aspiranti e se possibile anche ai praticanti. Se poi vorranno farci chiudere la strada è già tracciata, noi non chiuderemo certo per l’equo compenso ma per l’ìniquo accerchiamento.
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