È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“ANTONIETTA PORTOLANO – IL DELIRIO DELLA FOLLIA”, PROSSIMO APPUNTAMENTO AL TEATRO GARIBALDI
09 Feb 2012 10:23
Nuovo appuntamento, domenica 12 febbraio 2012 alle ore 18 al Teatro Garibaldi, con la rassegna “La follia in scena, parte prima”. L’Associazione Teatro e Cultura La Metamorfosi proporrà lo spettacolo “Antonietta Portolano – Il delirio della Follia”, tratto dall’opera “Antonietta Pirandello nata Portolano, dialogo mancato con Luigi” di Marina Argenziano. L’ideazione e la regia sono di Giannella D’Izzia, l’interpretazione sarà affidata a Marilisa Vergopia.
Il monologo è un’intima confessione, uno sguardo in profondità, una finestra sull’anima di Antonietta Portolano, testimone di sé stessa e testimone di altre vite difficili, di naufraghi in cerca di equilibri improbabili. Schiva e riservata, restia ad esternare i suoi sentimenti, una donna timida, che non ha alcuna esperienza di vita: Antonietta è sganciata e distante dal suo mondo concreto, disancorata dalla sua terra, sradicata dal suo ambiente, frastornata e dispersa, senza sicurezza, senza “appartenenza”. È relegata ai margini, esclusa, sola. Si chiude sempre più in se stessa: affronta tre parti che, sicuramente, la riempiono del ruolo di madre, ma la soffocano psicologicamente e la sfibrano fisicamente. Antonietta avrebbe voluto contare anche come donna, come persona. Si scopre, invece, estranea a tutto, tormentata da sentimenti di inferiorità e di inadeguatezza.
Vive un grande disagio, cosicché la sua psiche si inonda di zone buie, si crepa e frana, il futuro davanti a sé si chiude. Infelice e lacerata, ossessionata dalla gelosia, avverte e obbedisce a quelle voci che vengono dal profondo. Voci di odio contro sé stessa e contro gli altri: il delirio è l’unico modo per dare senso alla sua esistenza. Perduto ogni contatto con la realtà, che la vede estranea, fuori posto, si costruisce un mondo tutto suo, parallelo a quello insopportabile della realtà. Il delirio della follia, per questa donna, diventa l’unico modo per continuare a vivere: entra in casa di cura, e sta lì per più di quarant’anni.
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