Al Liceo Umberto I di Ragusa, studenti e sentinelle della Costituzione: sciopero per non dimenticare i fatti di Pisa

Una comunità studentesca toccata dai fatti di Pisa, una assemblea speciale che si è svolta due giorni fa all’auditorium del liceo classico Umberto I di Ragusa i cui contenuti che sono stati riassunti in un documento frutto delle riflessioni delle classi e che hanno portato oggi ad una astensione volontaria dalle lezioni per manifestare per la libertà di pensiero e per la pace. Assieme agli studenti del liceo classico, anche una rappresentanza degli studenti dei licei linguistico e economico/sociale.

Una adesione al classico che sarebbe vicina al 50% degli studenti. Ne hanno discusso nelle classi, dibattuto in auditorium. I ragazzi hanno preparato cartelli e striscioni, uno dei quali campeggia sulla scuola: “Art.17 E 21 della Costituzione – per il diritto libero di manifestare – violati. Pisa 23/02/24”.

LE PAROLE DEGLI STUDENTI

Benedetta Livia, rappresentante d’Istituto racconta i passaggi che hanno portato alla manifestazione odierna: “Siamo rimasti molto colpiti da quanto accaduto a Pisa e ne abbiamo parlato sia in classe anche con i professori, sia in assemblea. Oggi manifestiamo non solo per ribadire la libertà di manifestazione e pensiero, ma anche per la pace, motivo che aveva portato i nostri colleghi studenti a manifestare a Pisa”.

Il documento redatto alla fine dell’assemblea e che oggi la portato alla astensione dalle lezioni ricorda: “Nel cuore del nostro Paese, a Pisa, giorni fa si è verificato un episodio che lascerà una cicatrice profonda nell’intera comunità scolastica e che ha provocato anche l’intervento del Presidente della Repubblica. L’uso dei manganelli sugli studenti impegnati in una protesta pacifica contro l’orrore della guerra, solleva interrogativi profondi sulla gestione delle manifestazioni pacifiche e sulla tutela dei diritti fondamentali nella nostra società democratica”. I ragazzi si sentono “spinti a riflettere sulle caratteristiche essenziali e imprescindibili della nostra scuola, luogo di crescita civile e democratica” che “si fonda sugli ideali democratici e liberali dei Padri e delle Madri della Costituzione”, che “coltiva il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, sancito dalla Costituzione italiana”, che “promuove il pensiero critico e il dialogo, anche se generano dissenso” e che “fornisce gli strumenti culturali per leggere e comprendere la realtà sociale e politica circostante”. La scuola, per i ragazzi dell’Umberto I è l’istituzione che “sostiene e promuove la formazione di cittadini consapevoli e liberi” e “costruisce ponti, non erige muri”. 

Quello degli studenti è un impegno: “Noi, come comunità scolastica , ci impegniamo affinché venga promossa costantemente un’educazione basata sui principi democratici e sul rispetto della persona, ci impegniamo a sorvegliare lo stato di salute della democrazia perché l’unico antidoto al pericolo di una deriva autoritaria è il pensiero come riflessione attenta e vigile sul presente”. Indignazione per quanto avvenuto a Pisa, solidarietà ai coetanei perché “Colpire gli studenti che esercitano una libertà garantita dalla Costituzione equivale, dunque, a colpire la Costituzione stessa, la democrazia e i diritti; impedire agli studenti di manifestare contro una ‘versione del mondo’ significa non volere che essi diventino cittadini liberi”.

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