ADDIO FRANCA! Il TEATRO TI RICORDERA’ SEMPRE

 

Conobbi Franca Rame e Dario Fo, a Mestre, per un’intervista che fu pubblicata su Sipario. Mi colpì il rapporto vivo, intelligente della coppia di due coniugi che, affettuosamente,  si contrastavano e il loro dialogo era colmo di autoironia. Franca criticava il marito per il fatto di essere lei l’artefice del suo successo e di vivere nell’oscurità rispetto a lui. Ma gli alterchi tra i due erano pieni d’amore, infatti Franca è morta tra le braccia di Dario Fo.

Signora del teatro, la sua carriera è stata contraddistinta da un grande amore per questo: il teatro per lei era la vita. Ma se Franca Rame, da un lato, lascia una traccia indelebile nel teatro, la lascia nell’impegno civile per il suo coraggio di aver denunciato uno stupro, per essere stata sempre dalla parte delle donne e delle loro lotte.

“Franca Rame fu più di una semplice, per quanto formidabile attrice. Fu soprattutto una donna coraggiosa, capace di affrontare le dure battaglie della vita con determinazione, fierezza e grandissima dignità. Una femminista nell’accezione più genuina del termine, al di là della militanza degli anni ’70.

Nelle elezioni politiche del 2006 Franca Rame fu eletta senatrice per l’italia dei Valori in Piemonte e sempre quell’anno Antonio Di Pietro la propose come Presidente della Repubblica. Due anni più tardi, l’attrice che alla politica era solo prestata, abbandonò fragorosamente il Senato, un ambiente che non riusciva a sentire in sintonia con la sua onestà intellettuale e con la sua esigenza di concretezza.

Negli ultimi anni aveva pubblicato l’autobiografia “Una vita all’improvvisa”, scritta a quattro mani con Fo, e con il marito era tornata a calcare il palcoscenico tra il 2011 e il 2012 riprendendo un loro classico amatissimo, e forse il più popolare, “Mistero buffo” “.

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