A SPASSO CON DOG

Prendersi cura di un cane è una grande responsabilità, soprattutto quando si deve venire incontro alle sue esigenze e bisogni di attenzione, ma al tempo stesso permette di entrare in un mondo di comunicazione sensoriale, in cui i segnali del corpo diventano il perno di comprensione.

Non avendo la parola il cane esprime il suo stato d’animo attraverso movimenti che permettono di percepire le sue sensazioni, quando è in stato di allerta o quando la sua energia deve essere scaricata in una corsa liberatoria. L’emotività del padrone deve essere regolata e controllata in modo da non far diventare l’animale l’antenna di scarico emozionale, che sfocia in tensione e iperattività incontrollabile. Solo calmando sé stessi e avendo fiducia nelle potenzialità del proprio cane è possibile creare un rapporto di simbiosi, in cui ogni movimento o richiamo diventa un segnale immediatamente recepito; sarà lo stesso cane che non sentendo la pressione del proprio padrone andrà a cercarlo per avere attenzione; il guinzaglio diventa un laccio di schiavitù che scarica in continui sfoghi di ricerca di libertà, togliendolo si arriva a dargli ampio spazio dinamico ma che chiuderà in una sfera concentrica, in cui il padrone e il cane diventano le due aste incernierate di un compasso perfetto che disegna diverse figure geometriche ma con un punto fermo centrale.

Gli studi di comunicazione non verbale tra uomo e cane sono molti e se ne sono interessati tutti quei cinofili che hanno osservato i loro comportamenti per trasformali in scambio d’amore e non di dominanza. Molto spesso ci si imbatte in situazioni in cui il cane comprende i nostri stati d’animo e si adegua di conseguenza, essendo molto sviluppato in lui la sensibilità diventa una spugna speculare in cui è possibile specchiarsi e vedere sé stessi, in modo da osservare luci e ombre psichiche.

L’uomo e il cane in quanto essere sociali si assomigliano perché necessitano della vita di branco in cui l’isolamento diventa deleterio per entrambi, esistono infatti leggi che sono obbligatorie nel momento stesso in cui si hanno scambi con il mondo e con gli esseri che vi ci abitano, e vanno rispettate per vivere in pace con sé stessi.

La zoo terapia ha dato un importante contributo nel recupero comportamentale, fisico, psico- sociale e psicologico emotivo di molti individui: il cane diventa un aiuto per spingere l’essere umano a non perdere le speranze e a continuare a lottare nonostante le avversità.

Come scrive Daniel Pennac: “Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.”

 

 

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