A Modica Messa su RaiUno per il 2 Novembre e protesta per i loculi interdetti

Come confermato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, domenica 2 novembre, giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, alle ore 10.55, RaiUno trasmetterà in diretta la Santa Messa dal Duomo di San Pietro in Modica, cuore barocco della provincia di Ragusa.
La celebrazione sarà presieduta dal vescovo di Noto Mons. Salvatore Rumeo e rientra nel consueto spazio domenicale che la Rai dedica alle celebrazioni religiose.

La regia della diretta sarà curata da Gianni Epifani, mentre il commento liturgico sarà affidato a Orazio Coclite, voce storica delle celebrazioni televisive trasmesse dalla rete nazionale.

La diretta offrirà a milioni di telespettatori italiani e stranieri l’occasione di partecipare spiritualmente alla liturgia e, al tempo stesso, di ammirare uno dei capolavori architettonici più significativi della Sicilia sud-orientale: il Duomo di San Pietro,  uno dei luoghi simbolo del Val di Noto, patrimonio dell’umanità UNESCO.  .

Ma non solo: accanto all’orgoglio per un evento che valorizza il patrimonio artistico e religioso cittadino, alcuni modicani hanno pensato come la diretta Rai possa essere anche un momento di riflessione su alcune criticità irrisolte della città.

In particolare, si è pensato che l’attenzione mediatica possa riaccendere i riflettori su un problema che da anni addolora numerose famiglie: i loculi interdetti del Cimitero di Modica, che da oltre tredici anni impediscono a tanti cittadini di portare un fiore sulla tomba dei propri cari.

Una situazione definita “incresciosa” da più voci della comunità, che lamentano l’assenza di soluzioni concrete nonostante promesse, incontri istituzionali e rassicurazioni.
Gli impegni annunciati nel tempo, denunciano i cittadini, non sono stati rispettati, e il tema sembra essere scivolato nell’indifferenza della politica locale.

Alcuni cittadini ipotizzano di sfruttare la visibilità della diretta Rai per organizzare una manifestazione pacifica di sensibilizzazione, nel rispetto del luogo e della celebrazione, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle istituzioni su un disagio che dura ormai da troppo tempo. 

“Non chiediamo polemiche, ma soluzioni concrete – spiegano alcuni cittadini –. Chi amministra la città deve capire che anche la dignità dei nostri defunti merita rispetto. È un problema di umanità, non di propaganda elettorale.” La speranza è che l’eco di una celebrazione nazionale possa diventare anche un invito a ritrovare un senso di comunità, di responsabilità e di attenzione verso i bisogni reali dei cittadini.

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