A Messina, per ogni vaccino ti offrono una birra. L’iniziativa tra le polemiche

Birra e vaccino: il connubio, messo in campo prima a Tel Aviv e poi in Virginia, negli Stati Uniti, ha preso forma anche in Sicilia, senza mancare di suscitare perplessita’. “Come gia’ sperimentato, ad esempio, in Israele, ospiteremo nell’hub Fiera di Messina, in occasione dell’avvio alla categoria over 16 anni, uno spazio dedicato ad una birra artigianale che richiama la tradizione messinese della Feluca un modo da un lato, per avvicinarci al mondo giovanile e creare un motivo in piu’ per ricevere la somministrazione, tutelare la propria salute e quella degli altri, dall’altro per valorizzare i prodotti artigianali made in Sicily e aiutare le realta’ imprenditoriali che hanno sofferto la crisi”, ha spiegato il commissario per l’emergenza Covid nella citta’ dello Stretto, Alberto Firenze, che adesso, pero’ , deve fare i conti con la furia della presidente della Commissione parlamentare regionale della Sanita’: “Quella della birra a 50 centesimi nell’hub vaccinale per convincere i giovani a vaccinarsi – ha detto Margherita La Rocca Ruvolo – mi sembra un’iniziativa fuori luogo e diseducativa, da un lato perche’ non credo siano questi i messaggi da far passare per motivare i giovani a compiere un gesto a tutela della propria salute e di quella della collettivita’ e dall’altro perche’ in qualche modo cosi’ si rischia di legittimare e valorizzare l’uso dell’alcol, una delle piaghe che colpisce drammaticamente il mondo giovanile”.

Secondo quanto emerso nei giorni scorsi dall’Indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani, illustrata in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza – il 18,2% dei ragazzi e il 18,8% delle ragazze di 11-17 anni hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. Negli ultimi anni si e’ registrata per i ragazzi una progressiva riduzione del consumo nell’anno; per le ragazze, invece, si e’ osservato – soprattutto a partire dal 2018 – un progressivo aumento, che ha allineato i livelli di consumo a quelli dei coetanei maschi. In particolare, nel 2020, si e’ registrato tra le ragazze un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2019. Il consumo di bevande alcoliche tra i ragazzi e’ prevalentemente un consumo occasionale (17,6%) e spesso avviene lontano dai pasti (8,7%), ha spiegato il presidente dell’Istat. Tra le bevande alcoliche maggiormente consumate in questa fascia d’eta’, si segnala, tra i maschi, principalmente la birra (14,3%) e gli aperitivi alcolici/amari/superalcolici (12,4%); tra le ragazze, gli aperitivi alcolici/amari/superalcolici (13,5%), seguiti dalla birra (12,2%).

“Chiameremo in commissione Salute il commissario per l’emergenza Covid di Messina per avere tutti i chiarimenti necessari su questa iniziativa pubblicitaria lanciata, tra l’altro, in concomitanza con l’apertura delle prenotazioni agli over 16, mentre tutti noi sappiamo che l’alcol e’ vietato ai minori proprio per i danni che crea”, ha aggiunto Rocca Ruvolo, che potrebbe trovare una spiegazione efficace nelle dichiarazioni gia’ rilasciate da Firenze: “Crediamo – ha sottolineato il commissario all’emergenza – che i ragazzi possano vedere i centri vaccinali anche come un’opportunita’ di ritrovarsi insieme, nel rigoroso rispetto delle regole, legati da un interesse comune: il pieno ritorno alla normalita’ che solo i vaccini di massa e quindi l’immunita’ di gregge possono consentire. Nelle prossime settimane gli hub vaccinali accoglieranno anche altri generi di iniziative, eventi, momenti culturali e d’intrattenimento.

La birra sara’ disponibile esclusivamente alle persone maggiorenni, come previsto dalla legge. Inoltre verranno predisposti alcol test rapidi con l’obiettivo di educare le nuove generazioni, anche in vista della stagione estiva imminente, a bere bevande alcoliche con prudenza e moderazione” La neonata “Birra Feluca”, di recente presentata nel Salone delle Bandiere del Comune di Messina, sara’ “spillata”, dunque servita alla spina, “garantendo una bassa gradazione alcolica, naturalmente senza creare nessun disagio per chi deve ricevere il vaccino”. “Crediamo di dare un utile contributo per attrarre il piu’ possibile adolescenti, universitari, studenti, ma anche adulti, spiega l’imprenditore Daniele De Vincenzo, dicendosi “orgoglioso di essere messinese, di offrire un prodotto di qualita’ e di aderire al contempo alla campagna vaccinale con un forte spirito di cittadinanza e altruismo e, infine, di ricordare a tutti di bere e mangiare siciliano e stare vicino alle numerose aziende ferme per mesi durante i lockdown”.

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