A GIARRATANA CONCLUSI I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA MADONNA DELLA NEVE

La fase finale dei solenni festeggiamenti della Madonna della Neve ieri sera a Giarratana ha visto la partecipazioni di moltissimi fedeli.

Nel pomeriggio si è svolta la tradizionale “Cena” sul sagrato della Chiesa Madre, con torte, cannoli ripieni, “pagnuccata”, prelibatezze preparate dalla comunità di devoti e fedeli, i quali hanno donato persino diversi animali.

La Santa Messa della sera, è stata presieduta dal Predicatore del Triduo, Don Decio Cipolloni, Vicario della Prelatura Apostolica del Santuario della Santa Casa di Loreto.

“L’entusiasmo è grande” – afferma Don Cipolloni – “gli aspetti emozionanti fatti di fuochi, di grida, indicano che c’è un interesse, tutti sono tornati per celebrare la loro Patrona, ma nello stesso tempo io mi chiedevo, quando è uscita questa venerata statua, di grande valore artistico così pregiato, coloro che erano lì ad attendere, si sono trovati più preoccupati di guardare come veniva portata la Madonna da questo grande gruppo di giovani con tutti i rischi a cui dovevano far fronte o almeno per un momento hanno fissato il volto di questa venerata immagine?”

“Una festa che tocca il cuore” – aggiunge il Vicario – “siamo andati incontro all’emozione, ma una festa patronale dev’essere non solo una ricerca di emozione, ma di impegno, di consapevolezza che dobbiamo far recuperare alle nostre tradizioni, la fede”.

“Questa splendida cittadina deve saper guardare i bambini, che rappresentano l’innocenza e di cui si deve preoccupare perché la strada, come la famiglia e la scuola, devono essere i custodi privilegiati di questi piccoli che si aprono alla vita, affinché nessuno faccia loro scuola di peccato. Mi auguro che la città sappia accogliere i bambini disabili che giungeranno per i primi giorni del mese di gennaio” – conclude Don Decio facendo riferimento al pellegrinaggio dei bambini dell’Unitalsi che si terrà dal 2 al 4 Gennaio a Giarratana – “anche se non sono perfetti fisicamente, hanno un animo più grande dei nostri figli che sono sazi di tutto e qualche volta vuoti nel cuore”.

A seguire, la seconda processione, alla presenza delle Autorità Civili e Militari, per le vie della zona nuova della cittadina montana, per poi fare rientro nella Basilica di Sant’Antonio Abate, con il Simulacro portato a spalle e accompagnato da un singolare spettacolo di fuochi e luci sulla facciata della Chiesa e dal canto del “Magnificat”.

Alle 00.30 i fuochi pirotecnici di fine serata, curati dalla ditta La Rosa International Fireworks di Bagheria, hanno chiuso i festeggiamenti dando appuntamento ai fedeli per l’edizione del 2015.

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