Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
L’ ON.LE DI GIACOMO PREANNUNZIA LO SCIOPERO DELLA FAME SE IL 31 NON SI FIRMA IL PROTOCOLLO DELLO SCALO
26 Ago 2010 19:06
L’unione albergatori della provincia di Ragusa ha stimato l’incremento turistico determinato dall’apertura dell’aeroporto di Comiso in circa 250.000 visitatori in più rispetto all’attuale flusso. Inoltre, a questo deve aggiungersi il normale incremento di PIL che si registra ovunque nasca una nuova struttura aeroportuale: da Birgi a Palma è così. Inoltre, c’è pure il grande business del cargo tutto da scoprire. Mi diceva un importante imprenditore della nostra provincia, tra i primi dieci in Sicilia per potenza economica e serietà comportamentale, che qualche decina di milioni di euro se li vorrebbe giocare nel settore trasporti. Lui dice “vediamo se con prodotto eccellente e voli punto a punto riusciamo a fregare tutti i concorrenti mediterranei che hanno prezzi competitivi ma qualità da schifo”. Se la cosa funziona, anche per la nostra agricoltura potrebbe essere una rivoluzione. Quindi, tra “tricche e ballacche”, tanto per iniziare, un miliardo di euro l’anno di economia in più in provincia di Ragusa, mi dicono gli imprenditori, con l’apertura dell’aeroporto di Comiso non sono un miraggio ma una stima addirittura prudenziale. Ogni giorno che l’aeroporto sta fermo perdiamo 3 milioni di euro. Con i tempi che corrono. Però, per movimentare questa roba è necessario che il soggetto gestore sia messo in condizione di lavorare senza perderci. Ha bisogno di programmare gli investimenti per i suoi bravi quarant’anni, potrebbe avere bisogno di ricapitalizzare per qualche altra decina di milioni di euro per competere sul mercato, stringere alleanze, sottoscrivere contratti più vantaggiosi perché duraturi nel tempo. E noi a questo “signor gestore privato SOACO” (rimarco “signore”) che in questo mondo d’imbroglioni, mafiosi e ladri si è dimostrato entusiasta di vincere la gara europea per la gestione di Comiso, gli diciamo che per tre anni paga lo stato e dopo pensa Dio! Mi diceva un autorevole socio di SOACO che il loro progetto non è solo quello di fare dell’aeroporto di Comiso una bella impresa commerciale, ma attraverso esso valorizzare un intero territorio con una veicolazione mediatica d’eccellenza dei beni e delle bellezze del sudest Sicilia; e che se dovessero occorrere qualche altra decina di milioni di euro per fare le cose perbene, pazienza, si troveranno. Insomma si è verificato quel punto d’incontro tra investimento, profitto, cultura, prestigio che capitano una sola volta nella storia. E noi cosa diciamo a questi imprenditori? Ti pago le spese tre anni e poi accendi un cero al Patrono San Biagio. Questa, ritengo, cari presidenti Cascone, Taverniti, Massari, sia l’unica cosa che l’impresa non si può permettere, anzi che non deve fare: salti nel buio. E’ questa è la ragione per la quale mi sento di dovere rispondere pan per focaccia al presidente Riggio dal quale ci siamo sentiti offesi: lui se ne sbatte della politica? Noi, con tutto il rispetto, ce ne sbattiamo di lui e combattiamo perché Comiso e la sua società possano lavorare, investire, programmare, ricapitalizzare, insomma fare tutto quello fanno gli altri colleghi nazionali ed europei. La battaglia la dobbiamo fare tutti insieme con Lombardo, Tremonti, Matteoli, tutti i parlamentari siciliani e i sindaci e i presidenti delle province, e Riggio un po’ più meridionalista, spero, spiegando che l’investimento è stato buono, il gestore è motivato e dobbiamo farlo lavorare serenamente per i prossimi quarant’anni. Se poi SOACO non ci piace perché si svende Comiso per Catania, perché non fa contratti importanti con vettori interessati, perché ce lo tiene sporco, disorganizzato e strangolato da assunzioni clientelari, bene, allora li linciamo, gli facciamo revocare tutto. Ma, ad oggi, chiedo scusa all’ing. Mancini presidente di INTERSAC e nostro socio privato. La provincia di Ragusa e la città di Comiso sono molto più seri di quanto abbiamo dimostrato d’essere fino a oggi. Annuncio che se giorno 31 non viene firmato il protocollo nel senso da noi auspicato nell’interesse della nostra terra programmerò uno sciopero della fame a oltranza. Il minimo che possa fare per l’aeroporto di Comiso.
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