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DA PIU‘ PARTI ARRIVANO PARERI NEGATIVI PER LA PESCA DEL NOVELLAME
13 Feb 2013 14:55
L’Unione europea vieta la pesca di novellame, ma la Regione Siciliana, con decreto dell’assessore alle Politiche agricole, Dario Caltabellotta, ha stabilito che da oggi, e per la durata di 40 giorni, è possibile pescare novellame nelle acque territoriali dell’isola, fatta eccezione della zona di mare compresa tra Capo Feto e la Foce del Pantano Longarini.
“Ancora una volta – dice l’ex assessore provinciale Enzo Cavallo – registriamo una delle tante contraddizioni della Regione che, da un lato finanzia progetti finalizzati al ripopolamento ittico e dall’altro autorizza la pesca del novellame”.
Legambiente, GreenLife, Marevivo, WWF e Greenpeace protestano affermando, senza mezzi termini, che si tratta di “scelta che puzza di regali pre-elettorali”.
Molto determinata la reazione del direttore regionale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna: “Si tratta di una deroga impossibile, in netto contrasto con i pareri espressi dal Cnr, dall’Ispra e dalla stessa direzione regionale della pesca. Il governo regionale – aggiunge – sta prendendo in giro i pescatori. Faremo senz’altro ricorso al Tar”.
Da Pozzallo, città dalla grande tradizione marinara, un no al provvedimento arriva dall’assessore Francesco Gugliotta e dal presidente del Consiglio Gianluca Floridia.
“Il problema della pesca – dice Gugliotta – va affrontato e risolto con politiche mirate a sostegno del settore. La deroga al divieto europeo comporterà, purtroppo, un depauperamento delle risorse ittiche, contrariamente a quanto indicato a tutti i livelli di vietare la cattura di pesci in quantità superiore alla loro capacità riproduttiva”.
“I metodi invasivi della pesca del novellame – afferma da parte sua Floridia – al di là di qualsiasi posizione ideologica sul tema, non sono in sintonia con progetti di intervento in grado di risolvere i problemi della pesca, migliorando l’occupazione del settore. Si dovrebbe pensare invece a serie forme di sostegno al reddito dei pescatori, in modo da consentire la tutela del novellame, come fra l’altro indicato dall’Europa e da centri di ricerca di prestigio come il Cnr”.
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