DA PIU‘ PARTI ARRIVANO PARERI NEGATIVI PER LA PESCA DEL NOVELLAME

L’Unione europea vieta la pesca di novellame, ma la Regione Siciliana, con decreto dell’assessore alle Politiche agricole, Dario Caltabellotta, ha stabilito che da oggi, e per la durata di 40 giorni, è possibile pescare novellame nelle acque territoriali dell’isola, fatta eccezione della zona di mare compresa tra Capo Feto e la Foce del Pantano Longarini.

“Ancora una volta – dice l’ex assessore provinciale Enzo Cavallo – registriamo una delle tante contraddizioni della Regione che, da un lato finanzia progetti finalizzati al ripopolamento ittico e dall’altro autorizza la pesca del novellame”.

Legambiente, GreenLife, Marevivo, WWF e Greenpeace protestano affermando, senza mezzi termini, che  si tratta di “scelta che puzza di regali pre-elettorali”.

Molto determinata la reazione del direttore regionale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna: “Si tratta di una deroga impossibile, in netto contrasto con i pareri espressi dal Cnr, dall’Ispra e dalla stessa direzione regionale della pesca. Il governo regionale – aggiunge – sta prendendo in giro i pescatori. Faremo senz’altro ricorso al Tar”.

Da Pozzallo, città dalla grande tradizione marinara, un no al provvedimento arriva dall’assessore Francesco Gugliotta e dal presidente del Consiglio Gianluca Floridia.

 “Il problema della pesca  – dice Gugliotta – va affrontato e risolto con politiche mirate a sostegno del settore. La deroga al divieto europeo comporterà, purtroppo, un depauperamento delle risorse ittiche, contrariamente a quanto indicato a tutti i livelli di vietare la cattura di pesci in quantità superiore alla loro capacità riproduttiva”.

“I metodi invasivi della pesca del novellame – afferma da parte sua Floridia – al di là di qualsiasi posizione ideologica sul tema, non sono in sintonia con progetti di intervento in grado di risolvere i problemi della pesca, migliorando l’occupazione del settore. Si dovrebbe pensare invece a serie forme di sostegno al reddito dei pescatori, in modo da consentire la tutela del novellame, come fra l’altro indicato dall’Europa e da centri di ricerca di prestigio come il Cnr”.

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