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Noto celebra la chiusura dell’Anno Giubilare: speranza e misericordia al centro della fede
30 Dic 2025 11:27
Concluso in un clima di grande festa l’anno giubilare nella cattedrale di Noto. Attorniato da tutto il clero della diocesi netina e da tanti fedeli, mons. Salvatore Rumeo ha avuto parole di speranza, di affetto e di accoglienza verso la Chiesa che amministra nel segno della mitezza e dell’apertura in un cambio di passo che il popolo cristiano sta apprezzando con grande gratitudine. “Durante questo anno giubilare abbiamo varcato la Porta Santa e, con animo trepidante, chiesto le grazie necessarie per la nostra vita di fede. Quello del passaggio è un gesto, oltre che liturgico, anche fortemente simbolico. Passando sotto quella porta siamo entrati in un luogo ‘altro’, in una dimensione ‘altra’; abbiamo voluto abbandonare la nostra superbia, il nostro egoismo, l’orgoglio, l’errore, la vendetta, il rancore; siamo voluti entrare nello spazio sacro dell’ascolto, della disponibilità, della mitezza, della riconciliazione, dell’accoglienza, del perdono. Siamo entrati nello spazio della misericordia come pellegrini di speranza. Perché oltre a quella porta ad aspettarci c’era il Padre con le braccia spalancate – ha detto nella sua omelia il vescovo Salvatore Rumeo – ma c’è di più. La porta è dentro di noi, perché Dio, che Agostino chiama ‘più intimo a me di me stesso’, è nella stanza più profonda del nostro cuore, e noi talvolta non riusciamo a vederlo perché chiudiamo la porta con il nostro fare meschino e razionale. Il Giubileo ci ha invitato ad aprire ogni giorno la porta del cuore, perché la nostra vita non si stanchi, il nostro tempo si rinnovi e rinasca la speranza. Ma come continuare a sperare in un mondo senza pace, senza valori, senza bontà, senza sogni, dove la fratellanza e il perdono trovano sì cittadinanza sui trattati di pace, nei nostri incontri e nelle nostre parole ma a volte rimangono lettera morta e senza vita. Di fronte agli accadimenti misteriosi e tumultuosi di oggi, preghiamo perché lo scoraggiamento non abbia il sopravvento, mai. Il Giubileo che concludiamo ha inteso destare nelle coscienze un’attenzione rinnovata alla centralità della speranza nella vita dei cristiani e nella vita della Chiesa – ha concluso il vescovo Rumeo – ringrazio tutti i sacerdoti della Diocesi che hanno accompagnato le loro comunità a Roma o qui a Noto per vivere il loro Giubileo. Ringrazio la comunità parrocchiale della Cattedrale per la pronta accoglienza dei pellegrini e per i sacerdoti sempre presenti per le confessioni”.
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