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Manovra regionale, fondo da 2,5 milioni per i grandi Comuni non capoluogo: Modica tra i beneficiari
30 Dic 2025 09:55
Un nuovo fondo regionale da 2,5 milioni di euro apre uno spiraglio concreto per quei Comuni siciliani che, pur non essendo capoluoghi di provincia, devono gestire territori molto estesi e complessi. È uno dei passaggi più rilevanti della manovra finanziaria regionale 2026, che introduce un criterio selettivo basato non solo sulla popolazione, ma soprattutto sull’ampiezza geografica e sulla presenza di frazioni.
La norma individua con precisione i destinatari: Comuni con superficie superiore ai 250 chilometri quadrati, almeno una frazione e privi dello status di capoluogo. In tutta la Sicilia sono soltanto sei gli enti che rispondono a questi requisiti, una platea ristretta che evidenzia la natura mirata dell’intervento.
Tra questi figura Modica, unico Comune della provincia di Ragusa incluso nel provvedimento, con un’estensione territoriale di oltre 439 chilometri quadrati. Un dato che restituisce la dimensione reale delle difficoltà di gestione: chilometri di viabilità urbana ed extraurbana, aree rurali, quartieri periferici e frazioni che richiedono manutenzione costante e interventi strutturali continui.
Il fondo sarà ripartito secondo un doppio criterio: per il 60 per cento in base all’estensione territoriale e per il 40 per cento in base al numero di abitanti. Una scelta che riconosce come la vastità del territorio incida in modo diretto sui costi di gestione, spesso non compensati dai trasferimenti ordinari.
Le risorse sono vincolate a una destinazione d’uso precisa: manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio comunale e interventi di riqualificazione del territorio. Niente spese correnti o utilizzi impropri, ma investimenti mirati su strade, immobili pubblici, sicurezza e decoro urbano.
Accanto a Modica, rientrano nel fondo Caltagirone e Ramacca nel Catanese, Monreale nel Palermitano, Mazara del Vallo nel Trapanese e Noto nel Siracusano. Comuni diversi per dimensioni e caratteristiche, ma accomunati da un’estensione territoriale che rende più onerosa ogni attività amministrativa, dalla manutenzione delle strade rurali alla gestione dei servizi essenziali. A darne notizia, l’on. Ignazio Abbate.
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