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“I vivi e i morti”, la profondità del noir del procuratore Francesco Puleio emoziona Pozzallo
11 Nov 2025 11:07
l procuratore della Repubblica di Ragusa presenta il suo nuovo romanzo al Meno Assenza, in un incontro promosso dal Rotary Club Pozzallo Ispica
Lo Spazio Cultura Meno Assenza di Pozzallo ha accolto un pubblico numeroso e attento per la presentazione del nuovo romanzo di Francesco Puleio, procuratore della Repubblica del Tribunale di Ragusa, dal titolo “I vivi e i morti”.
L’evento, organizzato dal Rotary Club Pozzallo Ispica, è stato introdotto dal presidente Gianluca Manenti e ha visto dialogare con l’autore Giorgio Liuzzo, responsabile provinciale del quotidiano La Sicilia, e Andrea Mingo, prefetto del club.
Un confronto intenso e ricco di spunti che ha permesso di scoprire le molte sfaccettature di un romanzo capace di unire tensione narrativa e riflessione etica.
Il ritorno del commissario Santacroce
Con “I vivi e i morti”, Puleio torna alla narrativa noir dopo il successo de “La città del vento”. Protagonista è ancora una volta il commissario Santacroce, chiamato a indagare sull’omicidio di Antonino Serra, professore universitario trovato senza vita nella propria auto nel complesso residenziale “Torre dell’Angelo” di Santo Stefano di S.
Il caso, intricato e avvolto da sospetti e contraddizioni, diventa lo specchio di una società in cui la verità è sempre sfuggente e la colpa può assumere molte forme. La scrittura di Puleio si distingue per la capacità di alternare descrizioni levigate e dialoghi taglienti, restituendo la tensione morale e psicologica dei personaggi.
“Scrivere per capire la verità”
Nel dialogo con il pubblico, Puleio ha raccontato come il suo lavoro di magistrato influenzi profondamente la sua scrittura:
“Non si può scrivere se non di ciò che si conosce bene, meglio ancora se lo si ama. Da quasi quarant’anni vivo dentro le dinamiche della giustizia, e il noir mi offre la possibilità di esplorare la responsabilità, la colpa, il mistero e le inquietudini del nostro tempo.”
L’autore ha sottolineato la connessione tra la narrazione e la ricerca della verità:
“Dalla Bibbia al mito di Edipo, il tema della responsabilità attraversa la nostra cultura. Nella realtà, la giustizia è un ideale verso cui tendere, ma raramente si raggiunge un equilibrio perfetto. La letteratura ci concede quella libertà che la vita spesso nega.”
Il noir come lente sulla società
“I vivi e i morti” è, nelle parole dell’autore, un romanzo a più livelli: oltre alla trama investigativa, esplora le dinamiche sociali del Sud Italia e la lenta maturazione della coscienza civica. Allo stesso tempo, rappresenta un omaggio alla grande tradizione letteraria italiana, da Manzoni a Tomasi di Lampedusa, fino ai maestri contemporanei.
“Nel libro ci sono tutte le storie che mi hanno colpito e formato. Ho inserito una citazione dai Viceré come segno di cambiamento, un invito a leggere il romanzo anche come metafora della rinascita.”
Con tono ironico e confidenziale, Puleio ha poi aggiunto:
“Non è un libro pesante o filosofico. È un romanzo che si può leggere ovunque: in treno, in spiaggia, sotto l’ombrellone. L’importante è lasciarsi prendere dalla storia e riflettere un po’ su se stessi.”
Il Rotary Club e il valore della cultura condivisa
La serata, arricchita da un vivace dibattito con il pubblico, ha confermato l’impegno del Rotary Club Pozzallo Ispica nel promuovere la cultura come strumento di crescita e partecipazione civica.
“Siamo felici di aver dato spazio a una voce autorevole come quella del procuratore Puleio – ha dichiarato il presidente Gianluca Manenti –. Il suo romanzo non è solo un noir, ma anche un invito a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva.”
Una letteratura che indaga l’animo umano
La presentazione di “I vivi e i morti” ha offerto molto più di una semplice anteprima letteraria: è stata una lezione di umanità e introspezione, un’occasione per confrontarsi sul ruolo della giustizia, del dubbio e del destino nelle vite di tutti.
Come ha ricordato Puleio, “la letteratura resta lo strumento più potente per esplorare e forse correggere il mondo che ci circonda.”

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