INCONTRI RAVVICINATI

Se, per un attimo, ci immaginiamo immersi in una sfera digitale le cui pareti interne mostrino le prime pagine dei più importanti organi di informazione, da quelli nazionali a quelli locali, non abbiamo di che rallegrarci.

In un periodo di indiscutibile crisi, nonostante qualche isolata posizione ottimistica, non si intravede nulla di positivo all’orizzonte.

L’unica notizia che ci lascia nel dubbio se rallegrarci o meno è quella, data oggi dal Corriere della Sera, in cui il Primo Ministro russo Medvedev, in un fuori onda alla sua televisione nazionale, dichiara candidamente che gli alieni sono tra di noi, che ogni Presidente russo, unitamente alla valigetta con i codici nucleari, porta con sé due carpette dove ci sono informazioni sugli alieni scesi sulla Terra e un monitoraggio dei servizi segreti sulle presenze attuali. Il personaggio e la fonte lascerebbero pochi dubbi sulla veridicità della dichiarazione.

Potrebbe essere una delle periodiche bufale giornalistiche, ma, a ben guardare, per quello che sta accadendo in Italia, non è inconcepibile pensare a presenze aliene.

Uno degli aspetti più importanti riguarda, senza dubbio, l’attuale momento politico, perché la politica dovrebbe sorreggerci nel momento di difficoltà, ma, soprattutto dovrebbe trovare le soluzioni per farci uscire dalla crisi. Dappertutto, invece, si intravede solo un panorama costellato da lotte, rivalità, scontri verbali e fisici, che danno l’idea come tutti siano più interessati a mantenere posizioni di potere che adoperarsi per l’interesse generale, (si dovrebbe dire – per il bene comune -, ma, purtroppo, il termine è già retaggio riservato di partiti e movimenti che promettono il rinnovamento e la soluzione di tutti i problemi).

Nel maggiore, se non unico partito della destra, una volta calamita dei voti di una larga parte dell’elettorato moderato, non si sa più quali spettacoli allestire per divertire la gente, con politici dal dubbio futuro che un giorno criticano apertamente il leader e, il giorno dopo, si accalcano al suo portone, per piatire una candidatura altrimenti impossibile. L’indecisione regna sovrana, i bambini si divertono sentendo che ci saranno in giro le amazzoni, le escort di tutte le regioni sperano che le loro prestazioni diventino merce di scambio per accaparrare voti. Inspiegabilmente non si è voluto affidarsi al giudizio popolare tredici mesi fa, inspiegabilmente, ora, si cincischia per qualche giorno in più o in meno di legislatura, lasciando che le problematiche, economiche e sociali, avviluppino sempre di più i poveri cittadini.

E si aggiungano gli altri spettacoli che non ci priveranno di ulteriore divertimento, come quello dei ‘tecnici’, uomini di provata competenza e indiscusso rigore che, fatto il giro sulla giostra, ora sgomitano per trovare collocazione politica che li accrediti per la prossima tornata elettorale, o come quello dei ‘rottamatori’ che, non essendo riusciti nel loro intento, sono intenti a fare un ennesimo partito.

Dovunque si inneggia alla democrazia, al consenso del popolo, al giudizio degli elettori, ma tutti tramano solo per il proprio tornaconto, infischiandosene del giudizio della gente.

Tralasciamo le notizie nazionali, fatte solo con i proclami di partito e le dichiarazioni di esponenti con percentuali di voti da prefisso telefonico e guardiamo alla nostra terra, la meravigliosa Sicilia.

Viene in mente il pensiero di uno dei più famosi viaggiatori del ‘Grand Tour’, Patrick Brydone, che così scriveva a proposito della nostra isola:

« Ma qui ogni descrizione sarebbe inadeguata, perchè non v’è immaginazione al mondo che abbia avuto l’ardire di rappresentare una scena così meravigliosa. Nè vi è sulla superficie del globo alcun altro punto che riunisca in sè tanti particolari impressionanti e sublimi. »

 

Parole che, dopo due secoli, sembrano apparire quanto mai attuali: basti pensare alle recenti elezioni, alla nomina del governo ‘de luxe’, al va e vieni di assessori, al mirabile ricamo ordito da Crocetta nel mettere insieme elevate immagini mediatiche e incontestabili competenze. Un quadro da cui nemmeno gli alieni potrebbero distogliere l’attenzione, messo in secondo piano solo dal misterioso intreccio di maggioranze che, secondo i canoni dei più coinvolgenti film di spionaggio, si profilano all’orizzonte del panorama politico regionale.

 

Alla maggioranza del Presidente si aggiungono i voti della opposizione, ma mancano quelli della maggioranza del Presidente. Si rifiuta, per il futuro, l’appoggio dell’opposizione, si cerca di coinvolgere la componente importante del vecchio governo, forse per ricompensare di aiuti elettorali.

Il PD non vuole il PDL, l’UDC non vuole MPA, Grande Sud entrerebbe pure dalla finestra, ma trova affacciato chi guarda il territorio, i grillini sono indaffarati a convincere Barilla che non hanno nulla contro la pasta.

 

Per chi ha visto il film ‘La Talpa’, l’intrigo è quanto mai avvincente, ma ci vuole pazienza per assecondare i ritmi lenti della sceneggiatura.

 

Tediati anche da queste letture, che ripropongono scenari ormai consolidati, ci si può rifugiare nelle pagine di cronaca locale, dove, nell’attesa di superiori indicazioni e definizione dei partiti che riusciranno a presentare liste decenti, non si trova di meglio che partecipare alla caccia al tesoro della tassa di soggiorno, come in uno spensierato pomeriggio di mezza estate, oppure si tenta la sorte cercando di indovinare, come in un napoletano gioco delle tre carte, quando ci sarà l’apertura dell’aeroporto di Comiso, SAC permettendo per le note vicissitudini egregiamente sintetizzate dal Presidente dell’ENAC Vito Riggio nell’intervista rilasciata al TG3 nella recente serata di riapertura al traffico della pista di Fontanarossa.

 

Ben vengano gli alieni, almeno ci porteranno via a bordo di un illuminatissimo disco volante !

 

 

 

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