Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
GIULIANA
12 Ott 2012 10:45
Così ha imparato a parlare con se stesso, a capire molto
presto il male e il bene, a riempire i suoi occhi di
tenerezza e di personalità e, soprattutto ad avere fede
in Dio. Crescendo,sua nonna gli aveva insegnato a
pregare e spesso,al tramonto,assieme a lei ripeteva “ora
pro nobis” fino alla fine del suo rosario serale.
Nel Venerdì Santo, in quella casa non si doveva ridere,né
gridare o battere le mani;i Cinema restavano chiusi e la
radio spenta.
Tutto questo ha dato una forte spinta alla sua formazione,
inculcandogli tutti quei valori che,in seguito,gli avrebbero
dato il vero senso della vita. E questa è stata anche la
base su cui si è formata la sua fede che si è evoluta nel
tempo, attraverso tappe importanti e drammatiche.
Nella mente di Michele è rimasto scolpito a lettere cubitali
un piacevole episodio.Aveva 12 anni e spesso andava da
solo con la bicicletta in campagna per controllare i
contadini che lavoravano la loro terra.
Un pomeriggio si è attardato tra i campi, in contrada
Buffitella e improvvisamente vennero lampi e tuoni,
premonitori di un temporale che già si manifestava con
qualche goccia. Pieno di paura,come tutti i bambini,Michele,
solo con se stesso,ha pregato Dio di non far piovere fino
a quando, in bicicletta,non fosse arrivato a Vittoria che
distava più di cinque chilometri.
Ebbene quel giorno non piovve fino a quando non arrivò,
tutto trafelato, a casa. Questo fu il primo episodio che
diede alla sua vita una nuova dimensione e una inesauribile
fonte d’energia. Nella solitudine della sua adolescenza,
senza saperlo, aveva espresso il suo primo atto di fede a
Dio, per chiedere protezione. Forse questa speciale
preghiera di necessità non può chiamarsi fede ma, piuttosto,
solamente una pura richiesta di aiuto.
Però,essersi rivolto a Dio, che lui non aveva mai visto e
non alla sua Mamma, indicava chiaramente di credere nelle
azioni e nella volontà di Dio.
Così, Michele ogni volta che si trovava in difficoltà, tutte le
volte che era ad un bivio, e quando il suo dolore era grande
per i momenti di profonda solitudine, imparò che Dio era lì,
pronto ad ascoltarlo,a dargli coraggio e a far sembrare
meno dura la sua sofferenza.
La sua preghiera era fatta di parole semplici inventate da lui.
A Genova, i primi mesi passarono veloci, tra la ricerca dei
libri e dei programmi, le feste goliardiche e la preparazione
del “papiro” che con le firme degli “anziani”, diventava un
lasciapassare per le matricole come lui.
Questo però,non l’ha esonerato dall’andare in mutande,
assieme a tutti gli altri del suo corso dall’Istituto di
Fisica, in via Benedetto XV, fino a Piazza Tommaseo.
…continua venerdi prossimo
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