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TAORMINA: GRANDE VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI IN UN PANORAMA MOZZAFIATO.
15 Mag 2012 07:20
Dall’esame dei dati Istat abbiamo messo in evidenza come, in Sicilia, la spesa per il mantenimento dei beni culturali sia più alta delle entrate e che ai primi posti per numero di visitatori ci sono Siracusa, Agrigento e Taormina ed è proprio su quest’ultima che voglio soffermarmi oggi.
Taormina, abitata già prima del 750 a.C. secondo il racconto di Diodoro Siculo, quindi già prima dell’arrivo dei Calcidesi a Naxos, dove fonderanno Giardini Naxos, è la città più ricca di turisti soprattutto d’estate ed è caratterizzata da un turismo d’elite anche nel resto dell’anno ed è forse la città che meglio si propone ai turisti, ben organizzata e con una grande valorizzazione dei propri beni culturali, sarà anche perchè rispetto a città come Siracusa o Agrigento è una città più piccola e questo permette alle amministrazioni di curare al meglio l’offerta al turista.
E’ anche vero che Taormina possiede un turismo più ricco e facoltoso e quindi gli introiti sono molto più elevati.
Il suo teatro greco è forse il teatro meglio conservato in Sicilia, costruito intorno a VII secolo a.C. e forse rimaneggiato in epoca romana mostra al turista un paesaggio e una vista mozzafiato: uno angolo di Sicilia, che raccoglie ed espone il meglio della Trinacria, dalla bellezza del mare alla maestosità dell’Etna, passando per le colline e i terreni coltivati, insomma lo scorcio stupendo di una perla incastonata in un paesaggio talmente incantevole che molti artisti e registi di caratura mondiale lo hanno scelto come scenario per i loro concerti o per le prime dei loro films.
Taormina è quindi un esempio da emulare o solo una piccola realtà che difficilmente potrà essere esportata in altre città siciliane?
La risposta a questa domanda è molto complessa perché se è vero che Taormina sfrutta al 100% quello che possiede è anche vero che la sua realtà trasportata in luoghi molto più ampi rischierebbe di non funzionare, in quanto le spese arriverebbero a cifre da capogiro e ci vorrebbe un afflusso turistico enorme per averne un rientro economico conveniente.
Finalmente una nota positiva, il nostro turista “fantasma” si è ritrovato davanti a una realtà diversa da quelle precedentemente affrontate, una realtà che è attualmente unica nel suo genere ma che permette ancora a tutti noi di sperare in una migliore valorizzazione dei beni archeologici siciliani.
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