TAORMINA: GRANDE VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI IN UN PANORAMA MOZZAFIATO.

 

Dall’esame dei dati Istat abbiamo messo in evidenza come, in Sicilia,  la spesa per il mantenimento  dei beni culturali sia più alta delle entrate e che ai primi posti per numero di visitatori ci sono Siracusa, Agrigento e Taormina ed è proprio su quest’ultima che voglio soffermarmi oggi.

Taormina,  abitata già prima del 750  a.C. secondo il racconto di  Diodoro Siculo, quindi già prima dell’arrivo dei Calcidesi a Naxos, dove fonderanno Giardini Naxos, è la città più ricca di turisti soprattutto d’estate ed è caratterizzata da un turismo d’elite anche nel resto dell’anno  ed è forse la città che meglio si propone  ai turisti, ben organizzata e con una grande valorizzazione dei propri beni culturali, sarà anche perchè rispetto a città come Siracusa o Agrigento è una città più piccola e questo permette alle amministrazioni di curare al meglio l’offerta al turista.

 E’ anche vero che Taormina possiede un turismo più ricco e facoltoso e quindi gli introiti sono molto più elevati.

Il suo teatro greco è forse il teatro meglio conservato in Sicilia, costruito intorno a VII secolo a.C. e forse rimaneggiato in epoca romana  mostra al turista un  paesaggio e una vista mozzafiato:  uno angolo di Sicilia, che raccoglie ed espone  il meglio della Trinacria, dalla bellezza del mare alla maestosità dell’Etna, passando per le colline e i terreni coltivati, insomma lo  scorcio stupendo di una perla incastonata in un paesaggio talmente incantevole che molti artisti e registi di caratura mondiale lo hanno scelto come scenario per i loro concerti o per le prime dei loro films.

 Taormina è quindi un esempio da emulare o solo una piccola realtà che difficilmente potrà essere esportata in altre città siciliane?

La risposta a questa domanda è molto complessa perché se è  vero che Taormina sfrutta al 100% quello che possiede è anche vero che la sua realtà trasportata in luoghi molto più ampi rischierebbe di non funzionare, in quanto le spese arriverebbero a cifre da capogiro  e ci vorrebbe un afflusso turistico enorme per averne un rientro economico conveniente.

Finalmente una nota positiva, il nostro turista “fantasma” si è ritrovato davanti a una realtà diversa da quelle precedentemente affrontate, una realtà che è attualmente unica nel suo genere ma che permette ancora a tutti noi di sperare in una migliore valorizzazione dei beni archeologici siciliani.

 

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