IL CATERPILLAR ALFANO AFFONDA CON I SUOI SEGUACI

Che questo sindaco sia in un mare di difficoltà e di confusione politica, l’avevamo intuito. Troppe le defaillances, le contraddizioni, le kamikaziche e arroganti prese di posizione che gli hanno fatto perdere la maggioranza in Consiglio comunale e lo hanno costretto a un rimpasto di giunta frettoloso e, a quanto pare, per nulla definitivo. L’amministrazione Alfano è ormai una nave, anzi un pezzo di legno (ché la nave è affondata) alla deriva, al quale il sindaco si è disperatamente aggrappato per arrivare, in un modo o nell’altro, a fine legislatura. Insomma, un tirare a campare se possibile più pernicioso di quello cui abbiamo assistito in questi ultimi due anni e mezzo.

     Un tirare a campare che, in un momento di grave crisi economica, di ristagno dell’edilizia, del commercio e dell’agricoltura suona come un de profundis per Comiso e i comisani.

     In questa situazione politica ambigua ed esitante, nella quale però superbia e incompetenza scorrazzano incontrastate, non si tiene conto di niente e di nessuno, si passa sopra tutto e tutti con la veemenza di un Caterpillar: licenziamenti, aumento delle tasse, diminuzione dei servizi, staffisti, vendette politiche consumate ai danni di dipendenti non “allineati”, sperpero di denaro pubblico per manifestazioni, sagre, contributi e incarichi dal dubbio valore, vacanze istituzionali, abbandono della frazione di Pedalino, abbandono delle aree verdi e attrezzate, di Cava Grazie, Cava Porcaro, Pala Roma, Belvedere Monserrato…

     La domanda a questo punto sorge spontanea: ma se Alfano non è riuscito a fare nulla quando aveva una maggioranza solida in Consiglio comunale, quando nella maggioranza erano tutte rose e fiori, cosa mai sarà in grado di fare ora, ora che è (forse) minoritario in Consiglio comunale e afflitto da mille problemi e conflitti interni irrisolti?

     Alfano, ci sia perdonata la durezza e la franchezza, è politicamente un vuoto a perdere. E trascinerà negli abissi della perdizione politica quanti oggi, in totale buona fede, lo appoggiano sperando ancora in una sua rinascita. La cosa, onestamente, non ci fa piacere: per Alfano e per la città. Ma, a volte, bisogna essere più realisti del re per capire bene e fino in fondo la realtà. E la realtà che ci apprestiamo a frequentare è inconcludente e irta di ostacoli che difficilmente potranno essere superati.

      Intanto però, questa confusione continua a produrre effetti sulla pelle delle persone. E, nello specifico, sulla pelle di quei dipendenti comunali ai quali si dovevano pagare i progetti-obiettivo (FES 2007 – 2008).

     Non avendo fin qui ricevuto il becco di un quattrino, i dipendenti interessati hanno deciso di depositare i decreti ingiuntivi di pagamento presso il Tribunale di Ragusa.

     Mai, nella storia recente e passata di Comiso, si era verificata una cosa simile. E sfidiamo chiunque a sostenere pubblicamente il contrario. Ma in tutta un’altra Comiso (questo autentico Paese delle Meraviglie popolato da cappellai matti, conigli bianchi e lepri marzoline) ci siamo ormai abituati a vedere qualsiasi cosa e perciò non ci stupiamo più di niente.

     Non ci possiamo esimere, tuttavia, dal denunciare con forza la presente situazione e di solidarizzare completamente con i dipendenti comunali che si sono visti negare un loro sacrosanto diritto.

     Chiediamo perciò al sindaco di pagasse immediatamente le spettanze dovute, dando la possibilità ai dipendenti di godersi come meritano le festività. (Fabio Fianchino)

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