40° CONVEGNO NAZIONALE ANIOC

 Quest’anno  si è svolto in Sicilia il 40° Convegno Nazionale dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche. Splendida cornice sono stati Giardini Naxos, Taormina e Catania. L’ANIOC è sorta nel 1949 e vi possono aderire tutti gli insigniti degli ordini cavallereschi nazionali ed esteri, pontifici, magistrali, dinastici e militari, ma anche indipendenti riconosciuti dalla Repubblica Italiana.

E’ stata una tre giorni intensa, all’insegna  dell’ideale cavalleresco al motto “La cavalleria è simbolo dell’amicizia universale”, con significativi momenti di aggregazione e del territorio promossa con visite alle bellezze naturali e architettoniche delle città teatro del Convegno.

Nel pomeriggio del 14 giugno un interessante spettacolo dell’Opera dei Pupi della famiglia Gargano, messinese. Mentre sabato 15 all’Hotel Hilton di Giardini Naxos, c’è stata l’inaugurazione del Convegno stesso. La domenica invece è stata dedicata alla visita del centro storico, la messa nella Cattedrale di Catania presieduta dall’Arcivescovo Metropolita della città. A seguire, un incontro dei Delegati con una rappresentanza regionale e comunale presso il Palazzo degli Elefanti.

Nei giorni 17 e 18 giugno è prevista una appendice del Congresso a Malta.

Erano presenti anche due noti ragusani, il cavalier Salvatore Rosa, presidente dell’A.N.M.I. e il direttore del museo civico L’Italia in Africa 1885-1960 cavalier Mario Nobile.

Dato che uno dei patroni di Ragusa è san Giorgio, va detto che è patrono anche dei Cavalieri e in onore di questo santo  riporto  una  preghiera a lui dedicata.

 

O glorioso san Giorgio che sacrificaste

il sangue e la vita per confessare la fede,

otteneteci dal Signore la grazia di essere

con voi disposti a soffrire per amor suo

qualunque affronto e qualunque tormento,

anzi che perdere una sola delle cristiane virtù;

fate che, in mancanza di carnefici,

sappiamo da noi stessi mortificare la nostra

carne con gli esercizi della penitenza affinché

morendo volontariamente al mondo

e a noi medesimi, meritiamo di vivere

a Dio in questa vita, per essere poi

con Dio in tutti i secoli

de’ secoli.

Così sia.

Pater, Ave, Gloria

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