“10 BUONI MOTIVI PER ANDARE A TEATRO”: “IL MEDICO DEI PAZZI” AL CINETEATRO DON BOSCO

Quella della Compagnia Teatrale degli Amici del Teatro di Chiaramonte Gulfi è sicuramente la realtà teatrale più longeva della Provincia di Ragusa, sia per nascita che per continuità artistica.

E’ infatti dal lontano 1969 che il gruppo continua la propria attività, snodandosi per quattro decenni con continuità di proposte e attività artistiche e con numerosi lavori in scena tratti dal repertorio di autori classici siciliani e contemporanei, ma anche da commediografi del calibro di Eduardo De Filippo.

Non solo. La Compagnia degli Amici del Teatro si può definire l’ambasciatrice della cultura iblea del mondo: si tratta infatti del primo gruppo siciliano non professionistico che ha portato il teatro dialettale siciliano in ben quattro continenti, accolti sempre calorosamente dal pubblico (Australia, Venezuela, Usa, Canada, Sudafrica, Argentina, California, Belgio, Svizzera per citarne alcuni), a dimostrazione del fatto che  le distanze territoriali non costituiscono un ostacolo invalicabile per allacciare rapporti culturali e sociali con le comunità dei corregionali all’estero.

Lo spettacolo di ieri sera al cineteatro don Bosco di Ragusa, “Il medico dei pazzi”, inserito nell’ambito della rassegna “10 buoni motivi per andare a teatro” giunta al suo V appuntamento, è stata la prima rappresentazione al chiuso di questa commedia, dopo l’esordio in piazza nell’estate del 2011, ed è ha riscosso un gran successo di pubblico, accorso numeroso.

“Il medico dei pazzi” è una divertente commedia dell’equivoco. La storia è ambientata nella pensione “Sant’Agata”, i cui personaggi vengono presentati dal cameriere del “Caffè Tazza d’oro”, e racconta la beffa architettata da Nicolino, finto studente di medicina di Catania, che vie alle spalle dello zio Alfio, ricco possidente, quando questo decide di andare a trovare il nipote con al seguito moglie e figli. Infatti, per non far scoprire allo zio che la laurea in psichiatria è solo una copertura, Nicolino decide di far credere allo zio, che la pensione in cui vive a sbafo sia una clinica per pazzi. Da qui è tutto un viavai di personaggi esilaranti: Onorata e la figlia stupidotta Agatella, la zia Concettina con le sue figlie siamesi, l’inconsolabile vedova Mimì e la cameriera Carmela, che si alternano in un turbinio di equivoci alla fine dei quali l’unico ad esser preso per pazzo è proprio lo zio Alfio. Il finale, con una leggera sfumatura malinconica, lascia spazio alle riflessioni sul comune concetto di “pazzia”.

Liberamente tratta dall’opera del commediografo napoletano Eduardo Scarpetta, la commedia di Aldo Lo Castro, regia di Vito Cultrera, ha visto in scena interpreti Mario Molè, Giovanni Frasca, Giovanni Calabrese, Sebastiano D’Angelo, Maria Concetta Catania, Carlotta Pluchino, Sebastiano Scollo, Rosanna D’Asta, Mario Bentivegna, Alessandro Cascone, Giovanni La Terra, Gina Cusumano, Rossella DI Martino, Marta La Terra, Angela Di Pasquale, con le scene di Giancarlo Catania e i costumi di Liliana Noto.

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