IL TURISMO A MODICA E NELLE ALTRE CITTA’ DEL COMPRENSORIO

“La città di Modica, assieme a tutto il versante orientale della provincia, in particolare Scicli, sta conoscendo una stagione felice sul piano turistico. Il settore può dare senz’altro una mano alla ripresa economica del territorio. Ma ciò può avvenire meglio se si comprendono bene le nuove dinamiche”. E’ quanto afferma il presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Ragusa, Daniele Manenti, che snocciola una serie di dati a partire dal fatto che l’Italia si è classificata al quinto posto per arrivi turistici internazionali, con circa 46,4 milioni di arrivi. Anche l’area iblea ha fatto registrare performance interessanti. Ci si avvicina alla cifra di circa 300.000 presenze in un anno, mentre gli arrivi ammontano a circa 70mila unità. Numeri variabili negli ultimi cinque anni ma che, di recente, hanno fatto registrare una tendenziale crescita. Anche, e soprattutto, nella città della Contea e nei comuni limitrofi. “Dove, guarda caso – continua Manenti – è cresciuto il numero di strutture ricettive presenti, da alberghi a bed & breakfast. Nel giro di una decina di anni, è stato registrato un incremento pari al 35%-40%. Ma quello che ci preme più sottolineare, in questa sede, è verificare come la domanda turistica sia fortemente mutata sul territorio modicano diventando: più globale, più selettiva, più instabile. Da un sistema in cui il prodotto turistico poteva essere definito “solido” per essere consumato, adesso occorre seguire l’ottica della promozione dove è il cliente che va verso il prodotto, e se lo crea partendo dalle sue richieste. Occorre, poi, sottolineare che la discrasia tra un’offerta consistente e una domanda sofferente rende inefficiente l’uso delle strutture ricettive (strutturata sui picchi di domanda) che determina una forte stagionalità. Ecco perché riteniamo che le imprese turistiche per essere competitive debbano recepire un nuovo modello d’offerta che offra un prodotto non più “solido” e preordinato bensì “liquido” e modellabile. Ed è importante acquisire il turista nel momento della scelta del viaggio. Abbiamo già detto, e ripetiamo in questa occasione, che dobbiamo abbandonare la concentrazione tematica del turismo ed abbracciare invece la concezione di un’offerta turistica più ampia che sappia coniugare il bello, la gastronomia, il territorio. E per fare questo occorre avere la formazione delle persone di basso, medio e alto livello. Per non parlare delle infrastrutture adeguate. Pensiamo, per esempio, alla copertura della banda larga. Perché tanta gente sceglie il posto delle proprie vacanze, ma vuole rimanere collegato con il proprio mondo, con la propria famiglia, con il proprio ufficio sempre. Avere una rete che copre completamente il territorio sarebbe sicuramente un vantaggio competitivo importante”.

 

 

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