CASO RANDELLO, DIPASQUALE: “I GRILLINI SENZA VERGOGNA. ADESSO TENTANO DI SCARICARE LE RESPONSABILITA’ SULLA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE

RAGUSA – “Sul caso Randello quelli del Movimento 5 Stelle non hanno vergogna e ora che è intervenuta anche la magistratura, piuttosto che stare zitti hanno il coraggio di accusare gli altri”. Con questa dichiarazione l’on. Nello Dipasquale, attuale deputato regionale ed ex sindaco di Ragusa, interviene sull’affaire Randello dopo il comunicato stampa diffuso nel pomeriggio dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. “Apprendo via internet di un comunicato stampa diffuso dal gruppo consiliare in merito alla questione Randello. Ho detto più volte che non essendo più sindaco da ben due anni, non volevo intervenire sulla politica locale. Ho sempre lasciato perdere se non quando ci fu la polemica ridicola dei debiti da 80 milioni di euro e delle bollette d’acqua da 10 milioni, cioè accuse che si sono rivelate una bufala. Ma tirato praticamente per i capelli anche oggi dal gruppo del Movimento 5 Stelle, sono costretto ad intervenire per fare assoluta chiarezza. Nel comunicato gli amici grillini, ormai noti in città per la politica della retromarcia, perché prima stabiliscono una cosa e poi se la rimangiano, e anche il caso di cui parliamo è un esempio, riescono con assoluta sfacciataggine a dire che si sono trovati “in mano la patata bollente lasciata dalla vecchia Amministrazione, che ha portato avanti tutto il processo autorizzativo”. Nulla di più falso e vergognoso. Io non sono sindaco da ben due anni mentre da più di un anno sono loro a “governare” la città. E come tutti sanno, anche la sabbia delle dune di Randello lo sa, la richiesta di autorizzazione per le pedane in legno avanzata dal Donnafugata Golf Resort è stata presentata a dicembre del 2013, cioè sotto l’Amministrazione Piccitto. Ed è stata l’Amministrazione Piccitto, tramite il dirigente che lo stesso sindaco ha nominato, a rilasciare parere favorevole (il documento si trova anche su facebook), così come è stata sempre l’Amministrazione Piccitto ad emettere un’ordinanza di sospensione dei lavori cercando di ottenere un effetto-revoca del parere favorevole concesso. Ma il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, dunque, di costa sta parlando? Randello è tutta una vicenda nata sotto l’Amministrazione Piccitto. E nel ricordare che io non sono sindaco da due anni, hanno la tracotanza di voler continuare a scaricare le proprie responsabilità sulle Amministrazioni precedenti. Ci vuole faccia,  ma ce ne vuole davvero tanta, per dire una simile bugia. La magistratura sta indagando, ed allora lasciamola lavorare in modo da capire da chi e come sono stati rilasciati gli atti. A questo punto, visto che dicono che il processo autorizzativo è della precedente Amministrazione, sono costretto a pensare che le cose sono due. O i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle sono davvero ignoranti e non sanno nemmeno leggere le carte oppure sono così in malafede che in maniera squallida, appena si trovano in difficoltà e c’è qualcosa che non va, danno subito colpa alla precedente Amministrazione. Non permetto a nessuno di calunniarmi e diffamarmi, mi riservo di presentare querela nei confronti dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e mi auguro davvero che la smettano ancora di pensare all’Amministrazione Dipasquale. Quell’Amministrazione non c’è da due anni, ci sono loro anche se ancora non l’hanno capito. Pensino a lavorare, che la smettano di fare sciocchezze e che cerchino invece di amministrare la città con atti legittimi, realizzazioni, fatti concreti. Io sono pronto a confrontarmi sulla qualità dell’operato della mia Amministrazione comunale, ma non consento di certo a nessuno di sentirsi autorizzato a spararle grosse solo perché è un grillino. Questo non è possibile, è vergognoso dire che è colpa della precedente Amministrazione, l’iter è partito a dicembre 2013, e mi auguro che almeno il sindaco Piccitto non sappia nulla del comunicato stampa del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle perché ci rimarrei davvero male se fosse complice di questo atteggiamento così meschino”.

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